Nuove prospettive si aprono nel mondo del parcheggio e – più in generale – della mobilità. Prospettive elettrizzanti, potremmo dire, con un gioco di parole, che guardano a una realtà sempre più orientata ai veicoli elettrici quale alternativa ecologica a quelli a benzina e gasolio; a parcheggi sempre più organizzati come veri e propri “centri servizi” per gli automobilisti; a strade sempre più vivibili, finalmente sgombre da auto in sosta come già accade in tante città del Nord Europa. E, più in generale, a una realtà in cui la sosta sia gestita in maniera intelligente e oculata.
TagItalia, divisione dell’azienda Generale Sistemi che dal 1994 propone consulenza logistica e soluzioni a tecnologia RFID (Radio Frequency Identification), e che vanta partnership con colossi del calibro di Skidata e Scheidt and Bachmann, ha in tasca un prodotto che guarda dritto al futuro e che ha tutte le carte in regola per imporsi quale elemento chiave di una gestione intelligente della sosta: si tratta di In – Presa, primo distributore automatico di energia elettrica “plug and pay” controllato via web e integrato a un sistema di free pass.
“Il progetto – spiega Adolfo Deltodesco, Amministratore Delegato e responsabile marketing di Generale Sistemi, che ha sede nei pressi di Prato – è nato 4 anni fa, in seguito a un’analisi critica suggeritaci dal Comune di Firenze, in cui su strada sono presenti 150 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Una presenza costosa, ingombrante e pericolosa (pensiamo al fatto che le prese si trovano ad altezza bambino e che non sono minimamente controllate), oltre che poco sicura per gli stessi impianti, esposti costantemente ad intemperie e atti vandalici”.
Di qui l’idea di creare strutture di ricarica integrabili con i sistemi di controllo accessi sempre più frequentemente utilizzati nei moderni parcheggi, in cui è possibile entrare e uscire liberamente, con la immediata apertura delle barriere alla lettura del tag autorizzato; il conteggio legato ai periodi di sosta viene rilevato dal controllore di varco per essere poi gestito in modo centralizzato, con addebito a scalare da un importo prepagato o da un credito utente appositamente concesso.
L’intuizione è suggellata dal deposito di due brevetti di identificazione della spina collegata alla presa, che fa si che la presa sia immediatamente riconoscibile e che l’addebito della ricarica sia sommato al costo della sosta.
Le strutture di ricarica, denominate IN-PRESA possono dunque essere installate in qualsiasi parcheggio, anche non presidiato; e il loro funzionamento è semplicissimo. Vediamolo dunque, step by step, evidenziandone tutti i vantaggi; il veicolo elettrico accede al parcheggio senza necessità di ritirare alcun ticket grazie al controllo freePass, che fa si che il varco si apra automaticamente; una volta in sosta, la spina identifica l’auto e la ricarica elettrica si attiva istantaneamente; l’uscita avviene, anche in questo caso, senza il bisogno di valicare alcun biglietto: i varchi si aprono automaticamente grazie al controllo freePass, e i costi di sosta e ricarica sono gestiti da server di controllo centralizzati, in grado di gestire un elevato numero di utenti liberi di muoversi entro una rete di parcheggi convenzionati.
Semplice, rapido e funzionale tanto per l’automobilista quanto per i gestori, e soprattutto in linea con le nuove prospettive che si stanno aprendo nel mondo della sosta. “L’avvento del veicolo elettrico sta stravolgendo e sempre più stravolgerà la vecchia modalità dei distributori collocati su strada”, osserva Deltodesco, evidenziando il carattere già anacronistico di questo tipo di dispositivi.
“Innanzitutto – prosegue – il parcheggio in struttura ospita le auto per periodi di sosta anche lunghi, spazio temporale ideale per effettuare la ricarica del veicolo. Non solo: il sistema IN-PRESA assicura un sicuro incremento dei ricavi del parcheggio, non solo per l’addebito di ricarica che va a sommarsi con quello relativo alla sosta, ma anche per l’incremento dei clienti, attratti da questa nuova possibilità, che andrebbe a verificarsi. Non va tralasciato, poi, il vantaggio per le amministrazioni pubbliche derivato da un netto abbattimento dei costi: il punto di ricarica in una struttura di parcheggio costa un terzo della colonnina in strada, non presenta costi di manutenzione e permette di trarre un margine di redditività dal servizio offerto”. Non solo: i sistemi di controllo accessi e ricarica per veicoli elettrici in aree di parcheggio urbane possono essere finanziati attraverso fondi destinati ai progetti di mobilità elettrica in aree urbane; e possono rivelarsi preziosi nei cosiddetti parcheggi d’interscambio, in cui si potrebbe offrire a chi accede al centro città di lasciarvi i propri “catamarani da strada” per passare ad auto “verdi” a noleggio”.
Sembra quasi incredibile che a partire da una semplice presa, sia pure intelligente, possano aprirsi simili scenari; scenari che, per quanto concerne il settore automobilistico, appaiono ancora a uno stadio embrionale, ma che senz’altro sono già molto più concreti se si guarda al successo delle biciclette elettriche: basti pensare che solo nella provincia di Trento e Bolzano se ne possono contare quasi 50.000 e che sull’isola di Procida sono oltre 300.
Generale Sistemi ha ovviamente captato subito il potenziale di questo mercato, comprendendo, anche in questo caso, che la diffusione delle bici elettriche, un mezzo di trasporto ideale, per convenienza ed ecosostenibilità, per gli spostamenti a breve raggio, è strettamente legata all’offerta di strutture adeguate, in grado di custodirle e proteggerle dai furti e di ricaricarle facilmente.
Di qui il progetto BikePark&Charge, anch’esso basato sul concetto di presa intelligente in grado di gestire l’automatica identificazione (tesseraUtente) nell’operazione di aggancio e contemporanea ricarica del veicolo. Il sistema è inoltre facilmente adattabile a qualsiasi tipo di struttura (una su tutte, la pensilina con tetto fotovoltaico) e questo è un ulteriore atout che ha già imposto Generale Sistemi come leader di mercato in questo ambito.