Sembra la storia del topolino che sfida l’elefante e vince ‘ almeno un round ‘ quella che, in questi giorni, sta facendo clamore a Milano. Da ieri, infatti, la controversa area C, il sistema voluto dalla giunta Pisapia per migliorare la vivibilità del capoluogo lombardo riducendo traffico e inquinamento nella Ztl cerchia dei bastioni, è stata sospesa dal Consiglio di Stato, che ha accolto l’appello di Mediolanum Parking, un garage situato nella centralissima zona di Largo Corsia dei Servi.
Limitando l’accesso al centro città , infatti, il regime area C aveva ‘dimezzato i clienti e distrutto gli affari‘, per dirla con il titolare, del parcheggio; che ora tuttavia, dopo una battaglia neanche troppo lunga, ha visto i giudici pronunciarsi in suo favore, con effetto immediato sulla viabilità della città .
I motivi per cui le istanze del parcheggio, che si è affidato al professore di diritto Federico Tedeschini, sono state accolte, si basano, oltre che sul ‘danno irreparabile,’ subito dal garage, sul principio in base al quale la giunta non puo’ pronunciarsi sulla politiche tariffarie, oltre che sul fatto che tutto l’impianto normativo di area C sarebbe fondato su basi anacronistiche, ossia il piano urbano del traffico firmato dall’ex sindaco Gabriele Albertini.
Da ieri, dunque, le telecamere che registrano l’accesso di auto nell’area incriminata (ricordiamo che, sino all’altro ieri, per accedervi era necessario pagare un pedaggio di 5 euro entro le 24 ore successive l’accesso all’area, cosa possible tramite web, telefono ed sms); le conseguenze non hanno tardato a farsi notare, e ieri è stato registrato un incremento del 25% del traffico cittadino.
Immediate anche le reazioni dei cittadini, schierati fra ambientalisti ingenuamente inclini a considerare l’iniziativa area C come sicuro antidoto all’inquinamento urbano e automobilisti indifferenti a quello che ritengono un inutile balzello buono solo per rimpinguare le casse comunali. Balzello antidemocratico, per giunta, dal momento che, poco coerentemente con la linea politica arancione, penalizza coloro che non possono permettersi di sborsare i fatidici 5 euro giornalieri con troppa disinvoltura.
Nel frattempo la giunta sta comunque cercando di mettere a punto un piano B per far fronte alla situazione. Fra le ipotesi, una versione corretta del ticket che, mantenendone intatto il valore, includa una convenzione ‘ bonus pensata per le autorimesse; una area ‘ bis, insomma, che contrasterebbe le loro perdite.
Un piano che rimanda alla ZTL in vigore a Firenze, in cui i turisti possono transitare all’interno della zona a traffico limitato ‘ per un periodo massimo di due ore ‘ per raggiungere hotel e autorimesse, (che hanno cura di segnalare il numero della targa dei loro clienti agli uffici competenti ) e che non sono soggetti ad alcun onere se lasciano l’auto parcheggiata in una struttura privata. Perchè, fino a prova contraria, chiusa fra le quattro mura di un parcheggio, chiavi in tasca al proprietario, un’auto inquina quanto una bicicletta.