L’effetto collaterale di un mondo che sembra sempre più piccolo? La sempre più diffusa abitudine a compiere in scioltezza grandi spostamenti. Accade già da tempo negli Stati Uniti, dove andare a trovare i nonni per il giorno del Ringraziamento vuole dire, il più delle volte, saltare su un aereo e volare per diverse centinaia di chilometri. Ma sta accadendo anche in Europa, complice la liberalizzazione del mercato che, insieme con altri fattori, ha fatto ì che il numero dei passeggeri trasportati sia aumentato considerevolmente negli ultimi decenni.
Vero è che il 2012 è stato un anno difficile, in particolare in Europa. Le cifre legate agli utili dell’anno scorso diffuse dalla Iata (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo) hanno evidenziato profitti in calo rispetto al 2011. Le cause principali: costi elevati e la crisi economica che continua a mordere, senza segni di tregua, il Vecchio Continente. Ciononostante il ruolo del mercato europeo seguita a essere di primaria importanza; e la sua evoluzione futura appare, almeno per le compagnie low-cost, non dissimile da quella che caratterizzerà quello statunitense.
In un articolo pubblicato di recente su USA Today, si profetizza che entro dieci anni 24 dei 30 aeroporti a stelle e strisce più trafficati saranno, almeno per due volte la settimana, congestionati esattamente quanto attualmente accade alla vigilia delle principali festività . Gli esperti temono pertanto che se questo traffico crescente non sarà opportunamente gestito, code interminabili per i controlli di sicurezza, ritardi nei voli e dunque, in due parole, viaggiatori insoddisfatti saranno all’ordine del giorno. Sarà dunque necessario prevedere un incremento e un miglioramento delle infrastrutture per incontrare la richiesta di nuovi gate, parcheggi, e più in generale, strutture ancillari.
Un problema che, a quanto pare, andrà affrontato seriamente anche al di qua dell’ Oceano Atlantico. E a questo riguardo appare molto chiaro ed eloquente quanto riportato all’interno del bilancio di sostenibilità 2012 diffuso dalla SEA: ovvero che per soddisfare l’incremento della domanda degli aeroporti previsto nel medio periodo sarà particolarmente importante la realizzazione di investimenti infrastrutturali.
Proprio coì: al di là delle difficoltà che caratterizzano questo preciso momento storico, il numero dei voli effettuati conformemente alle regole del volo strumentale dovrebbe ‘ riporta SEA ‘ raddoppiare entro il 2025.
Ciಠche abbiamo quotidianamente sotto gli occhi, del resto, lo lascia facilmente immaginare. I voli low cost, grazie ai quali è possibile spuntare biglietti a tariffe nemmeno immaginabili quando le compagnie di bandiera nazionali detenevano il monopolio dei cieli, permettono di pianificare senza difficoltà e senza eccessivo onere spostamenti aerei.
E infatti, riporta il documento SEA, 60 aeroporti europei saranno gravemente congestionati nei prossimi 20 anni. Addirittura, in mancanza di un intervento, i 20 maggiori aeroporti saranno saturati per almeno 8-10 ore al giorno a causa dello squilibrio delle capacità .
Certamente buona parte delle possibili soluzioni per fare fronte a questo stato di cose consisterà nell’intervenire, e rapidamente, sulla gestione degli aeroscali, sfruttando adeguatamente la capacità latente degli aeroporti minori o creando aeroporti di decongestionamento. Ma tutto questo, ammesso che, come è auspicabile, sia fatto, avrà evidenti ripercussioni anche sui servizi cosiddetti ancillari, a partire dai parcheggi aeroportuali.
Urgono soluzioni per rispondere con efficacia a quello che sarà , a tutti gli effetti, lo stile di vita di un futuro molto prossimo; a cominciare dalla gestione dei parcheggi aeroportuali privati, che, insieme con le linee low cost, hanno largamente contribuito a diffondere un nuovo modo di intendere e vivere il viaggio. Ma che, anzichè farsi la guerra a colpi di tariffe sempre più basse dovrebbero ripartire dalla qualità del servizio e, soprattutto, da una gestione sicura, controllata e intelligente delle aree a disposizione coì come del traffico della clientela.