400 posti auto distribuiti su più piani, in posizione strategica e a due passi dalla stazione: una vera e propria manna per i cittadini di Lecco, e in particolare per i pendolari e i commercianti del centro. Peccato che, complici le assurdità della burocrazia tricolore, si sia fatto attendere per la bellezza di vent’anni.
La ragione? Un contenzioso fra la Sapam, società proprietaria dell’area, e il Comune, cui perಠuna sentenza del TAR sembra finalmente avere messo la parola fine, bocciando il ricorso presentato dalla prima contro l’ordinanza d’immissione in possesso emessa appunto dal Comune.
Soddisfatta, ma senza sbilanciarsi (e c’è da capirla, vista l’assurdità della vicenda!) l’assessore comunale Francesca Rota, che, ligia al proverbio ‘non dire gatto se non l’hai nel sacco’ confessa che potrà dirsi finalmente appagata solo una volta che avrà in mano le chiavi del parcheggio. Bisogna infatti ancora notificare l’ordinanza e successivamente attendere 20 giorni, ossia il tempo previsto per l’eventuale impugnazione da parte del Consiglio di Stato.
I passi successivi: una radicale pulizia e una nuova verifica che tutto sia in regola. Poichè, comprensibilmente, non si vede l’ora di inaugurare la nuova area, per quanto concerne la sua gestione si sta pensando di coinvolgere Linee Lecco, che in città si occupa di altri parcheggi pubblici. Inserendo questo parcheggio nel pacchetto già attivo con la società si eviterebbe infatti di giungere alla messa a gara, e di doversi dare a una nuova, biblica attesa; che visti i precedenti non è certo auspicabile.
Nonostante l’imminente ‘happy ending’, in effetti, la vicenda di Lecco è paradigmatica della situazione di pachidermica lentezza in cui, ormai da anni, versa il nostro Paese; lentezza causata, da un lato, da una tassazione coì elevata da disincentivare a monte qualsiasi iniziativa da parte di chi potrebbe investire in validi progetti, dall’altro da una burocrazia talmente macchinosa, incomprensibile ed esasperante da creare seri problemi a chi decide di investore, generando costi irragionevolmente elevati, di cui, alla fine, tutti facciamo le spese.
Da sottolineare, peraltro, che l’incredibile ritardo nell’apertura del nuovo parcheggio si è verificato in un florido centro del nord, a dimostrare come simili situazioni non guardino in faccia a nord o sud, a piccole o grandi città . Si spera a questo punto che il nuovo parcheggio ripaghi cittadini e commercianti della lunga attesa; ma, soprattutto, che i radicali cambiamenti promessi dal nuovo governo segnino una volta per tutte la parola fine a un meccanismo ingiustificabile.