Se siete imbottigliati nel traffico, tra un'imprecazione e l'altra potrebbe capitare di domandarvi se esiste una città dove il traffico non si sa nemmeno cosa sia, o (per compensazione e vostra consolazione) se esiste un posto di gran lunga peggiore del vostro in fatto di viabilità. Bene, esiste un report annuale che fa al caso vostro: da sei anni a questa parte il TomTom Traffic Index studia i livelli di congestione delle aree urbane e ne pubblica i risultati.
Il report ha rilevato i dati di percorrenza di 390 città, e ha attestato un generale aumento del traffico in tutto il mondo (del 23% dal 2008 ad oggi). Questo significa che la mobilità su strada non solo è il maggior "strumento" di trasporto, ma che la sfida di ogni amministrazione cittadina è saperla gestire con efficienza.
I dati riguardanti l'Italia, per fortuna, non sono catastrofici. La città più congestionata del mondo è Città del Messico, dove in condizioni di traffico gli automobilisti impiegano il 66% del tempo in più per spostarsi rispetto a una condizione di regolare viabilità. In Italia, invece, la città più trafficata è Palermo (con il 43% del tempo in più impiegato alla guida), seguita da Roma (40%) e Messina (39%). Come si evince dalla lista seguente, le città più congestionate sono al Sud (probabilmente per mancanza di infrastrutture e piani regolatori adeguati). Ecco le 10 città più trafficate d'Italia:
- Palermo (43%)
- Roma (40%)
- Messina (39%)
- Napoli (33%)
- Reggio Calabria (31%)
- Milano (30%)
- Catania (29%)
- Taranto (28%)
- Bari (27%)
- Firenze (26%)
Tornando a una valutazione globale, TomTom quest'anno ha deciso di celebrare le città che più delle altre hanno favorito la viabilità e ridotto i livelli di congestione, pubblicando i TomTom Traffic Index Awards. Premiate da addetti ai lavori internazionali, sono state individuate 6 città che hanno eccelso in 6 differenti categorie: Johannesburg ha vinto per il Management del Traffico, Rio de Janeiro per il Trasporto Pubblico, Stoccolma per la Mobilità Ibrida, Pittsburgh per la Guida Autonoma, Abu Dhabi per le Infrastrutture e Mosca per il Parcheggio. Ed è ovviamente quest'ultima che ci interessa di più.
La città russa è storicamente afflitta da livelli altissimi di congestione. Dal 2008 al 2012 il traffico è aumentato vertiginosamente fino al 57%, ma dopo quell'anno ha subito una costante diminuzione, fino ad arrivare ai livelli antecedenti al 2008 (oggi siamo al 44%). Questo risultato è dovuto a un programma preciso lanciato nel 2012. Il programma prevedeva la realizzazione di un nuovo servizio pubblico di treni veloci (il cosiddetto "Anello Centrale di Mosca") e la messa in funzione di numerosi sensori di traffico, telecamere CCTV e sistemi di controllo avanzati. Ma soprattutto la realizzazione di un nuovo piano per la gestione dei parcheggi, che ha permesso agli automobilisti di Mosca di ridurre del 65% il tempo di ricerca del parcheggio.
Nello specifico, insieme al partner Now!Innovations è stato varato il progetto "Moscow Parking Space", col fine di gestire lo spazio di sosta e convogliare gli automobilisti. Innanzitutto hanno aumentato il numero totale dei parcheggi, rimpiazzando alcune scomode aree on-street con parcheggi off-street; hanno studiato sistemi dinamici per i prezzi, introducendo un funzionale apparato online per il pagamento con lo smartphone e le carte di credito; hanno usato i profitti dei pagamenti della sosta per il miglioramento delle infrastrutture e per la gestione del traffico; hanno incoraggiato una partnership pubblico/privato per la gestione delle politiche della sosta. Già tutto questo basterebbe da esempio virtuoso per qualsiasi realtà italiana e non.
Ma non è finita qui: insieme a Fastprk e Sigfox a partire dal 2014 sono stati installati 15.000 sensori, che formano – secondo Traffic Technology – uno dei più grandi sistemi di parcheggio "intelligente" nel mondo. Questa tecnologia permette agli utenti di trovare un posto auto tramite un'app sul cellulare o attraverso dei pannelli stradali elettronici, e fornisce le informazioni alle autorità per la corretta gestione delle aree di sosta urbane.
Non è un caso se nel 2016 Mosca è stata indicata da una società di consulenza britannica come la città che si sta sviluppando di più a livello globale. Dunque, facciamo il punto: ridurre il tempo per cercare parcheggio, ridurre il traffico, ridurre il carburante consumato, e di conseguenza ridurre pure le emissioni e ridurre lo stress dell'automobilista. Impossibile? No, si può.