Manca poco al fatidico giorno (l’11 giugno). Poiché siamo in pieno clima elezioni amministrative, non avrete problemi a scegliere la vostra tribuna politica preferita: dibattiti in tv, conferenze, giornali, web… avete l’imbarazzo della scelta per capire opinioni e programmi di candidati ed esponenti politici.
Tuttavia queste “tribune”, secondo noi, hanno sempre un grosso limite: gli argomenti tendono ad essere sempre gli stessi, tutti parlano delle stesse cose cercando di attirare favori e voti (vedi populismo), e i temi affrontati sono spesso di stampo “generale”, raramente di stampo “pratico” e “quotidiano”. Ora, i cittadini pagano le tasse per ottenere dei servizi in cambio, ma questi funzionano sempre a dovere? Come vengono usati i soldi (vedi i proventi della sosta)? La gestione della città è realmente pensata per rendere più facile la vita dei suoi abitanti?
Un tema importante come l’organizzazione della sosta purtroppo fatica ad entrare nell’agenda politica odierna, o perlomeno nell’agenda della comunicazione che gira intorno alla politica. Per questo abbiamo deciso di intraprendere una piccola indagine per capire quanto i candidati a sindaco siano sensibili all’argomento, e quali idee e soluzioni abbiano in programma. Considerando le città toccate dalle amministrative (non sono molte, ad esempio mancano i grandi capoluoghi come Roma, Milano, Torino e Napoli), abbiamo deciso di contattare i principali candidati a Genova, Verona, Padova, Parma e Palermo. Ebbene siamo costretti a constatare che la questione-sosta, nella maggior parte dei casi, non abbia acceso nessuna scintilla. E l’indifferenza diffusa tra le istituzioni dimostra che la gestione di questo aspetto cittadino venga spesso relegato tra i problemi secondari, quando invece è determinante per moltissimi motivi, dalla semplice viabilità di tutti i giorni fino all’economia e al commercio (leggete qui come possa diventare la questione centrale e più dibattuta di un paese). Detto questo, i candidati che ci hanno risposto hanno dimostrato di avere a cuore quanto noi il tema della sosta, questione chiave che interessa la mobilità e tutte le categorie di cittadini (residenti, commercianti, pendolari, turisti, ecc.).
A Genova un candidato ha dimostrato grande interesse e lungimiranza sui temi da noi proposti. Si tratta di Arcangelo MERELLA, candidato sindaco della lista civica “Ge9si”, già assessore alla Mobilità e ai Trasporti durante la giunta Pericu (1997/2007). Essendo Merella l’uomo che ha introdotto le Aree Blu a Genova, abbiamo iniziato proprio da qui.
“A Genova va rivisto completamente il sistema tariffario. Quando abbiamo introdotto le Aree Blu, era un’area più ristretta, non aveva una tariffa altissima come quella attuale, e poggiava su un’ampia offerta di trasporto. Purtroppo la tariffa è andata crescendo fino a diventare particolarmente elevata a fronte di un servizio pubblico che nel frattempo è diminuito di qualità e quantità.” Condividiamo con Merella l’importanza del rapporto tra tariffe e servizi offerti, oltre all’interesse per un trasporto pubblico che funzioni. “Il sistema di tariffazione serve a gestire la domanda di mobilità, e sicuramente il mantenimento di un bene pubblico ha un costo. Tuttavia bisogna diminuirne l’impatto sulle individualità: bisogna abbassare la tariffa e renderla molto più elastica e flessibile (ad esempio interrompendola nelle ore di pranzo).”
Alla domanda se sia da preferire la gestione della sosta controllata direttamente dal Comune, oppure affidata a imprese private o ancora a un misto pubblico/privato, Merella ha risposto nettamente: “È meglio che la gestisca il Comune attraverso una sua società operativa (come Genova Parcheggi, di proprietà del Comune di Genova), perché quando va in mano a un terzo non c’è flessibilità e sono possibili eccessi di pretesa tariffaria.”
Abbiamo chiesto come e dove andrebbero reinvestiti i proventi della sosta tariffata, che costituiscono una fonte economica non indifferente. “Innanzitutto l’utilizzo di queste risorse è regolamentato dal cosiddetto Conto Giudiziale, ovvero chi le utilizza deve dire quanto prende e come lo spende! Detto questo, nel caso specifico i proventi della sosta devono essere destinati al miglioramento della mobilità cittadina.”
Un altro argomento topico è la questione smart mobility, e il ritardo della città in questione, Genova, nell’utilizzo delle nuove tecnologie e in un’ottica di innovazione sul modello smart city. “A Genova le possibilità ci sono ma non vengono sfruttate. Sarebbe interessante sviluppare delle app per comunicare a chi cerca parcheggio i posti che si stanno liberando.” Merella inoltre ci ha portato un esempio interessante sulla fatica a portare innovazione in questa città nel settore della mobilità: “Quando ero assessore a Genova avevo fatto mettere un sistema di indirizzamento ai parcheggi, in forma di cartelli luminosi informativi, nell’ottica di ridurre il traffico parassitario e quindi agevolare la ricerca del posto per chi si avvicinava alla città. Questi cartelli sono spenti da anni e non danno alcuna informazione. A Parma ho fatto la stessa cosa, in meno di un anno, e il sistema funziona benissimo. Quindi, oggi vendono l’immagine di Genova come smart city, ma di smart c’è rimasto ben poco. C’è tanto lavoro da fare su questo terreno.”
Ultimo capitolo dell’intervista, la piaga dei parcheggiatori abusivi. Abbiamo documentato spesso su questo portale i problemi di Genova (zona Porto Antico) in questo senso. Oltre ad impegnarsi a contrastare questa piaga (“Spesso sono racket di stampo criminale, non sono assolutamente tollerabili”) Merella ci ha parlato di una sua idea che rappresenta uno spunto interessante ma soprattutto un metodo di prevenzione del fenomeno. “La mia idea è puntare sul ‘car valet’. Se questi personaggi fossero soggetti autorizzati, magari organizzati in cooperativa, svolgerebbero un servizio all’utente: all’arrivo in hotel o all’Acquario, questi funzionari si occuperebbero di parcheggiare le macchine e riportarle al cliente. Secondo me questo eliminerebbe la piaga dei parcheggiatori abusivi, in quanto i parcheggiatori autorizzati non tollererebbero la concorrenza illegale degli abusivi.”
Spostiamoci a Sud ma rimaniamo affacciati sul mare. A Palermo abbiamo potuto contare sulla disponibilità di due candidati, Lomonte e Ferrandelli. Ciro LOMONTE, della lista “Siciliani Liberi”, ci ha permesso di parlare con Paolo Buscaglia, candidato della sua lista al Consiglio Comunale.
“Per quanto i trasporti pubblici possano divenire efficienti e capillari, il mezzo privato continuerà ad avere la prevalenza.” Premessa importante con la quale siamo d’accordo al 100%. “Questa città ha necessità di parcheggi poiché in pratica non esistono i garage privati che già la legge del 1968 imponeva per ogni edificio. Coscienti dei problemi da risolvere, ci imponiamo però di non erodere ulteriore suolo pubblico con nuove aree, bensì di rendere utilizzabili quelle che già sono disponibili e che al momento non vengono impiegate, e che a Palermo sono molte.”
Buscaglia ci ha informato di tenere molto a questo punto, ponendolo al centro di provvedimenti futuri in favore di tutte le categorie di cittadini. “Per residenti e titolari di attività commerciali, vanno liberate le aree attualmente sprecate perché non, o mal, utilizzate. Per i pendolari che giungono dall’esterno, è nostra intenzione offrire i parcheggi attualmente già disponibili ma in totale abbandono, rendendoli gratuiti, efficienti e dotandoli di sorveglianza. In essi verranno realizzati anche i capolinea degli autobus e delle navette che portano i cittadini verso il centro od i grandi poli attrattori”.
Sulla questione pubblico/privato, anche Buscaglia ha una visione molto netta. “Siamo assolutamente contrari alla gestione privata, si sono viste troppe azioni aggressive da parte dei concessionari. L’esazione di denaro per il parcheggio, se non si offre alcunché d’aggiunto, viene percepita solo come una gabella ingiusta.” Detto questo, la sosta tariffata c’è e costituisce per il Comune una fonte economica non indifferente. Dove deve essere reinvestita? “Miglioramento della viabilità, strutture di parcheggio e trasporto pubblico.” Infine il punto sui parcheggiatori abusivi: “questa piaga si riduce solo con un capillare ed attento controllo del territorio. Per questo motivo prevediamo di portare l’organico della Polizia Municipale a 2200 uomini.”
Ci ha risposto anche Fabrizio FERRANDELLI, candidato che corre con il sostegno di alcune liste (tra cui la sua lista “I Coraggiosi”). Alla base del suo concetto di mobilità, egli vede il parcheggio principalmente come nodo di interscambio. “Il parcheggio gioca un ruolo principale nel caso in cui il cittadino dovrà raggiungere il nodo con mezzo privato: sarà lì che lascerà comodamente l'autovettura per raggiungere la sua destinazione finale con i mezzi pubblici.” Per quanto riguarda tariffe, provvedimenti e categorie di cittadini: “bisogna lavorare sulla differenziazione tariffaria e sulle agevolazioni generiche. Pensiamo di implementare tariffe per residenti, commercianti e categorie protette.” Sugli introiti della sosta tariffata: “Un unico obiettivo, migliorare la mobilità.”
Rispetto ai primi due intervistati, Ferrandelli ha una visione leggermente diversa sulla questione pubblico/privato. “La gestione dei parcheggi non potrà escludere la co-gestione con i privati, garantendo la medesima vision e i medesimi obiettivi. Privato che deve inoltre offrire, sotto il controllo dell'amministrazione, un servizio di qualità ai cittadini.” Visione simile alla precedente, invece, per quanto riguarda gli abusivi: “intendiamo implementare un Nucleo Interforze composto da Polizia municipale, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.”
Per Laura CAVANDOLI, candidata della Lega (insieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia) a Parma, gli aspetti principali sono la sicurezza e l’abbassamento delle tariffe. “Nel mio programma ho posto la massima attenzione alla sicurezza dell’area cittadina; allo stesso tempo occorre ridurre le tariffe e permettere ai parmigiani di poter entrare nella ZTL quando acquistano beni che richiedono un trasporto particolare (come un computer).” A proposito di zone a traffico limitato, la candidata prevede anche “finestre d’ingresso in ZTL per artigiani, commercianti e professionisti”, in quanto “non possiamo depauperare l’economia del centro cittadino per spostarla nelle periferie a vantaggio degli ipermercati.”
Come per Ferrandelli, anche per la Cavandoli “il modello misto pubblico/privato è auspicabile, previo controllo ferreo delle modalità di assegnazione.” Introiti della sosta? Non solo nella mobilità, ma anche “nel welfare dei parmigiani.” Questione abusivi? “90 giorni dopo la mia elezione gli abusivi si troveranno tutti disoccupati e spero per loro impegnati in attività lecite: avrò la mano pesante contro l’abusivismo anche commerciale nelle nostre strade.”
Abbiamo infine parlato con Sergio GIORDANI, candidato sindaco del centrosinistra a Padova. Pur promuovendo l’uso dei mezzi pubblici, ha riferito di essere consapevole del ruolo importante della sosta nella mobilità.
“L'obiettivo sarà quello di potenziare dei parcheggi capienti al di fuori della cinta muraria dai quali si possa in cinque minuti a piedi giungere nel cuore del centro, realizzare altri parcheggi scambiatori come quelli ai capolinea sud e nord del tram, che sono apprezzatissimi, e potenziare i collegamenti con il centro anche con linee di minibus elettrici (come il Diretto Piazze) per quelle categorie di cittadini che non possono usare la bicicletta o camminare per più di qualche minuto.” Giordani è l’unico, tra quelli intervistati, a ipotizzare la costruzione di un nuovo parcheggio: “pensiamo di realizzare un parcheggio alla ex Caserma Prandina all'ingresso ovest della città all'altezza delle mura medievali.” Ma poi si contraddice un po’. “Nelle ZTL i residenti hanno stalli riservati, mentre pendolari e commercianti possono sottoscrivere un abbonamento. Ma bisogna superare questa idea che in un centro città tutto sommato piccolo si debba per forza andare in auto.” L’auto è parte integrante della mobilità e mezzo sostanziale per gli spostamenti di qualsiasi genere. Va bene potenziare il trasporto pubblico, va ancora meglio aiutare chi ha bisogno dell’automobile.
Sulla gestione della sosta, torniamo ad una gestione di stampo comunale. “La gestione della sosta è affidata ad APS Holding, società controllata al 99,99% dal Comune, e non vedo ragione di cambiare questa scelta.” Per quanto riguarda il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, Giordani sottolinea: “oggi abbiamo il nuovo decreto sicurezza del Governo, che amplia i poteri dei Sindaci e prevede anche la possibilità di veri e propri daspo, come quelli in vigore per gli ultras del calcio per chi è recidivo.” Come abbiamo documentato qui, purtroppo il nuovo decreto sicurezza ha cambiato pochissimo le carte in tavola (ha aumentato le sanzioni, ma gli abusivi sono perlopiù nullatenenti).
Tirando le somme, apprezziamo gli interventi di chi ha espresso la propria consapevolezza dell’importanza delle politiche di sosta negli ambienti urbani. In generale, non è sempre chiaro – ahimè – dove e come vengono utilizzati i proventi della sosta, e se vengono destinati a semplificare la quotidianità degli automobilisti. Il messaggio diffuso che occorre spingere la gente ad usare i mezzi pubblici e lasciare l’auto a casa a volte nasconde una gestione poco manageriale dei servizi di pubblica utilità. Le risorse economiche vanno utilizzate per le esigenze della comunità tutta, dai pendolari ai commercianti, fino ai turisti. Il turismo è un fattore che quasi tutti hanno ignorato, ma che in realtà è uno dei motori principali della ripresa economica di questo paese. E come diciamo sempre, anche i turisti (anzi, forse soprattutto loro) devono parcheggiare…