Quante volte vi sarà capitato di non poter parcheggiare perché una o più auto sono disposte in maniera errata occupando più spazio del necessario… Non è una domanda, è una semplice constatazione: siamo sicuri che vi sia successo, e siamo altrettanto sicuri che abbiate imprecato non poco contro l’assente automobilista, reo di non essere in grado di parcheggiare o, peggio, di averlo fatto male volontariamente, in entrambi i casi impedendo agli altri di poter sostare.
Ebbene, uno studio condotto in Inghilterra ha dimostrato che la situazione appena descritta elimina circa un quinto di spazio disponibile nei parcheggi on-street. Il 17%, per essere precisi. Lo studio, commissionato da Direct Line, ha esaminato 120 strade nelle città di Londra e Birmingham, dimostrando che la mancanza di parcheggi può non essere generata dalla carenza numerica di stalli e spazi adibiti alla sosta, ma dall’incapacità o dall’egoismo di chi parcheggia la propria auto in modo sconsiderato. Nel parcheggio così come in qualsiasi altro aspetto della quotidianità, rispettare (e prevenire) le esigenze del prossimo è, purtroppo, un esercizio di comportamento a cui non tutti prestano attenzione.
Lo studio inglese ha persino previsto un’intervista a un campione di 2000 persone sull’argomento, rilasciando una statistica interessante dagli esiti per certi versi ironici, per altri preoccupanti. Ad esempio, il 47% degli intervistati ha dichiarato di provare grande frustrazione a causa delle auto parcheggiate male, e più di un quinto degli automobilisti ha detto di aver lasciato l’auto molto lontano da casa per evitare di parcheggiare in uno spazio angusto o particolarmente impegnativo. Ecco altre risposte:
- il 38% ha deliberatamente lasciato dello spazio intorno alla propria auto per impedire che un altro veicolo sostasse accanto ad essa;
- il 73% ha deliberatamente lasciato dello spazio per poter fare manovra con maggior facilità;
- il 13% ha deliberatamente parcheggiato in modo da occupare due stalli di sosta con l’intento di lasciare un posto libero per qualcun altro;
- il 10% ha “incastrato” la propria auto in uno spazio troppo piccolo impedendo alle altre auto di potersi spostare;
- il 18% ha rinunciato a parcheggiare in uno spazio particolarmente impegnativo perché qualcuno lo stava guardando (una percentuale simile ha chiesto ad amici o familiari di parcheggiare al posto loro);
- l’11% ha messo dei bidoni per strada per mantenersi il posto libero.
L’ultima percentuale non ce la saremmo mai aspettata dagli inglesi, dobbiamo ammetterlo. Ma se il problema è così sentito in UK, figuriamoci in Italia, dove non è certo una rarità imbattersi nell’opportunismo e nel menefreghismo di certi automobilisti (basti pensare a chi sosta in doppia fila…). Lo studio inglese suggerisce un maggior utilizzo delle tecnologie di assistenza al parcheggio. Questo è senz’altro vero, soprattutto nei casi in cui la propria auto non offra sufficiente visibilità degli ingombri posteriori. Ma di fronte a chi parcheggia in “malafede”, purtroppo, la tecnologia può fare poco.
Una soluzione generale che abbiamo già proposto in tempi non sospetti, è l’allargamento/allungamento degli stalli (ne abbiamo parlato dettagliatamente qui). Ad oggi la tendenza odierna dei marchi automobilistici è di aumentare le dimensioni delle proprie auto, rendendole più comode e spaziose (basti pensare al successo dei suv). Perché non aumentare allora anche le dimensioni dei parcheggi? Telecamera posteriore o no, sensori posteriori o no, con maggior spazio ogni manovra risulta più semplice. Forse avremmo qualche riga in meno sulla carrozzeria, e qualche lite in meno tra gli automobilisti.