Sono Milano, Bologna e Firenze le città più intelligenti d’Italia! Questo è quanto emerge dai risultati dell’ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da FPA, società del gruppo Digital360 specializzata in attività di ricerca e comunicazione rivolta alla pubblica amministrazione.
Il rapporto fotografa la situazione delle città italiane – sono stati analizzati i 106 comuni capoluogo – in relazione al percorso e alle strategie per diventare “smart”, e dunque luoghi più vivibili, più sostenibili e più a misura di cittadino.
Prima della classifica stessa, è interessante capire la metodologia utilizzata. Innanzitutto è stato preso in considerazione il tema della sostenibilità secondo i parametri dell’Agenda 2030, ovvero i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (i cosiddetti SDG) che le città europee devono raggiungere entro il 2030. Su questo argomento il risultato del rapporto è abbastanza impietoso: l’Italia è priva di strategie, leggi e visione a lungo termine.
Nello stilare la classifica, i ricercatori hanno analizzato in modo specifico 15 dimensioni appartenenti al contesto urbano. In ordine casuale: governance e partecipazione, legalità e sicurezza, ricerca e innovazione, trasformazione digitale, mobilità sostenibile, cultura e turismo, occupazione, crescita economica, povertà, istruzione, qualità dell’acqua e dell’aria, energia, verde urbano, suolo e territorio, rifiuti. Tenendo conto dell’approccio delle 106 città verso queste macro aree in relazione allo sviluppo sostenibile, è stata stilata una classifica. Ecco le prime dieci:
- Milano
- Bologna
- Firenze
- Venezia
- Trento
- Bergamo
- Torino
- Ravenna
- Parma
- Modena
Balza all’occhio l’assenza della capitale: Roma è solo 17ª, pur avendo recuperato quattro posizioni rispetto all’anno scorso. Genova si attesta al 21º posto recuperando ben sette posizioni rispetto al 2016. Si registra purtroppo un forte ritardo strutturale di gran parte delle città del Sud Italia, che hanno bisogno di azioni correttive e lungimiranti (alcuni esempi: Bari 68ª, Napoli 82ª, Palermo 87ª). Guardando alla classifica stilata per ognuna delle 15 dimensioni sopra descritte, riportiamo le prime 5 città di due dimensioni che ci interessano particolarmente. Nel campo della mobilità sostenibile e dell’efficienza generale dei sistemi di mobilità, le prime sono Milano, Torino, Venezia, Firenze e Bergamo. In fatto di trasformazione digitale e potenziamento dell’accesso a dati e informazioni, le città in testa sono Milano, Bologna, Roma, Genova e Firenze.
Anche la Gran Bretagna si è vista protagonista di un rapporto molto simile a quello italiano. Un’analisi di Navigant Research, team specializzato in ricerche di mercato, ha pubblicato una reportistica delle migliori smart city in UK secondo il loro sviluppo sociale, economico e di sostenibilità. La metodologia utilizzata è un po’ diversa da quella italiana. La valutazione delle città è stata fatta su due direttive: Strategia ed Esecuzione. Ogni direttiva ha al suo interno altre cinque categorie. La dimensione Strategia viene suddivisa in: visione, innovazione digitale, innovazione dei servizi, piano di sostenibilità, impegno degli stakeholders. La dimensione Esecuzione indica invece la traduzione delle strategie in azioni pratiche: implementazione, distribuzione digitale, servizi, impatto ambientale, reazioni della comunità. Ecco la classifica che ne risulta:
- Bristol
- Londra
- Manchester
- Birmingham
- Leeds
- Milton Keynes
- Glasgow
- Nottingham
- Peterborough
- Cambridge
Questi rapporti e statistiche hanno il pregio di mettere in gioco le città e loro amministrazioni e di portare all’attenzione di tutti la grande importanza dei contesti urbani nello sviluppo economico, sociale e politico del panorama europeo. Ogni città ha grandi sfide davanti a sé. E la mobilità, sia in termini di sostenibilità sia in termini di digitalizzazione, è una delle sfide più interessanti e determinanti. Un po’ di competizione non fa male a nessuno… arrivederci alle classifiche 2018!