A chi non è mai capitato di riuscire a portare a termine un parcheggio “al millimetro” e a incastonare la propria auto in uno spazio esiguo con precisione geometrica, non senza trarne una certa soddisfazione? Ebbene, forse sarà meglio frenare gli entusiasmi, soprattutto se l’area occupata si trova al fianco di un’altra auto e le chiude lo spazio, impedendo al vicino di stallo di aprire la portiera e uscire. Parcheggiare in questo modo, infatti, è un reato bello e buono. Non stiamo esagerando, ma, semplicemente, facendo riferimento a una recentissima sentenza della Cassazione, che ha condannato con l’accusa di violenza privata un signore di Messina, evidentemente “virtuoso” del parcheggio ravvicinato.
Anni fa l’imputato, condannato sia in primo grado, sia in appello, aveva letteralmente incollato la propria auto a quella di un altro malcapitato automobilista: non l’aveva propriamente intrappolato, ma costretto a uscire dalla sua vettura dal lato del passeggero anziché del guidatore, scatenando in questo modo un’accesa discussione in cui – come ahinoi spesso accade – i contendenti avevano tirato in ballo reciproci consanguinei in toni poco lusinghieri.
Quisquilie urbane? Nossignori, vista la decisione degli ermellini, che, con la sentenza. 53978/2017 hanno punito l’invadente automobilista, accusato di aver fatto un “uso improprio” della sua vettura impedendo alla parte offesa (il vicino di parcheggio, naturalmente) di scendere dal suo lato, addirittura “obbligandolo” a scendere dal mezzo per affrontarlo in una discussione.
L’accusato ha ovviamente tentato di difendersi minimizzando l’accaduto, ma a nulla sono valse le sue proteste. Secondo i giudici, infatti, il requisito della violenza si identifica «in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione e azione». E voi lettori, che cosa ne pensate? Ritenete che i giudici abbiano fatto bene a punire l’automobilista invadente? Pensate che un parcheggio “al pelo” possa davvero limitare pesantemente il vicino di stallo o giudicate esagerata la misura presa dalla Cassazione? Ma soprattutto, siete anche voi habitué, più o meno orgogliosi, del parcheggio al millimetro? Chi è senza peccato scagli la prima pietra…