C’è voluto un po’ di tempo per chiarire agli automobilisti di che cosa si tratta: ma, perlomeno ai più navigati, è ormai ben noto cosa significa “car valeting” e quali mansioni svolga la figura professionale del “car valet”. Il servizio, in auge Oltreoceano da decenni ormai, consiste nella possibilità di non lasciare personalmente la propria auto in un parcheggio, affidandola a un incaricato (il car valet, appunto) che si occupa di sbrigare l’incombenza.
Negli USA questa consuetudine ha iniziato a diffondersi per offrire un’esperienza “a cinque stelle” ai clienti di ristoranti e hotel di un certo calibro; ma con il tempo, e soprattutto nel nostro Paese, ha assunto una connotazione leggermente diversa. In Italia, infatti, i car valet sono perlopiù incaricati di strutture di parcheggio privato al servizio di automobilisti che desiderano ottimizzare il loro tempo. Tipicamente ritroviamo dunque il servizio di car valeting presso i tanti parcheggi che gravitano intorno agli aeroporti.
Immaginiamo un indaffarato businessman che, ventiquattrore alla mano e minuti contati, debba prendere “al volo” un…volo per raggiungere un meeting d’affari in una qualche Capitale europea. Incontrare un car valet davanti al terminal di partenza o in un altro luogo concordato senza doversi preoccupare di raggiungere il parcheggio personalmente gli permette di guadagnare minuti preziosi e di arrivare in tempo al gate d’imbarco. La stessa scena potrà ripetersi al ritorno, quando il car valet si farà trovare davanti al terminal a bordo dell’auto del manager, pronto a riconsegnargliela.
Chiarito ancora una volta in che cosa consiste il servizio, il passo successivo è prendere atto della rapidità con cui i costumi si evolvono, e sui passi da gigante grazie ai quali la tecnologia non manca mai di sorprenderci. Ecco quindi che il caro, vecchio car valet appare già superato, se pensiamo che non troppo lontano da qui, in Francia, è già stato rimpiazzato da…un robot.
Proprio così: l’azienda d’Oltralpe Stanley Robotics, specializzata proprio in questo tipo di soluzioni, ha lanciato il suo primo sistema di car valeting robotico dopo un periodo di sperimentazione durato alcuni anni. Luogo del debutto: l’aeroporto Saint – Exupéry di Lione.
Vediamo dunque come lavora Stan, il robot parcheggiatore: una volta giunti al parcheggio, i clienti lasciano l’auto in un apposito hangar, dove le loro vetture vengono accuratamente “scansionate” e registrate. A questo punto entra in scena “Stan”, un carrello elevatore autosterzante: fa scivolare una piattaforma sotto il veicolo, lo solleva, lo rimuove dall’hangar e lo parcheggia con precisione millimetrica in un’apposita area di sosta.
Il punto di forza del robottino? Non solo l’efficienza, ma una capacità di ottimizzare gli spazi…fuori da ogni umana possibilità. Altro che parcheggi maldestri! A parità di spazio, i car valet robotici sono in grado di sistemare in un dato spazio il 50% di auto in più rispetto a quanto un essere umano riuscirebbe a fare. Merito della tecnologica precisione che li contraddistingue, naturalmente, oltre che della capacità di regolare la gestione degli stalli in base ai rientri dei proprietari delle auto, e di spostare le auto come in un Tetris perfettamente congegnato.
La tecnologia con cui sono stati progettati i robot parcheggiatori è esattamente quella impiegata per le vetture che si guidano da sole, destinate a prendere sempre più piede in un futuro non troppo lontano: quella grazie alla quale sono in grado di analizzare perfettamente, e in qualunque momento, l’ambiente che le circonda, e di reagire in tempo reale a ogni cambiamento.
Il sistema di valet parking robotizzato è coordinato da un apposito software, che è quello che gli permette una perfetta ottimizzazione degli spazi; una volta schierati, i robot sono completamente autonomi. L’applicazione parcheggio robotico prevede infatti una connessione con il servizio di prenotazione del parcheggio, per cui i robottini smaltiscono il traffico “arrivi e partenze” senza la necessità di un intervento umano. Possono infine essere utilizzati sia in strutture coperte, sia in parcheggi allo scoperto.