Saranno tanti e diversi gli argomenti al centro di Genova Smart Week, in programma dal 23 al 28 novembre, ma legati da un denominatore comune: innovazione e vivibilità delle città.
A pochi giorni dall’inaugurazione dell’evento, che quest’anno si terrà in forma digitale, ecco in anteprima alcuni dei temi al centro dei tanti momenti di confronto previsti: a partire dal concetto di “digital twin”, nato vent’anni fa, che definisce una replica digitale di un oggetto fisico esistente o potenzialmente esistente. Elementi decisivi di questa tecnologia sono il collegamento costante della replica digitale con la controparte fisica e il fatto che questo collegamento sia garantito da sensori che ne catturano gli stati e le dinamiche in grande dettaglio.
Digital Twin: tre esempi a Genova
Durante i lavori verranno presentati alcuni esempi concreti di sviluppo di digital twin: la Sopraelevata di Genova, al centro di un progetto che comprende il rilevamento in 3D della struttura e la strumentazione con sensori wireless che permetteranno di tenerla monitorata sia in termini di sicurezza che di utilizzo; un ponte situato sul territorio della città metropolitana e infine il nuovo ponte della Val Polcevera, il San Giorgio (ex ponte Morandi, tragicamente crollato nell’agosto del 2018). Il nuovo ponte è stato infatti completamente strumentato con sensori, sia wireless sia collegati in fibra ottica, e dotato di quattro robot (due per lato) che si occupano automaticamente del lavaggio dei vetri e dei pannelli fotovoltaici, oltre che dell’ispezione visiva a distanza ravvicinata tramite sensori ottici montati su bracci estendibili. Grazie a queste dotazioni e al fatto che siano stati riprodotti totalmente in digitale sia la struttura, sia il dettaglio, il Ponte San Giorgio è pronto per ricevere un gemello digitale, che contribuirà alla sicurezza della struttura.
Veicoli e strada in costante connessione
Più strettamente legati alla mobilità saranno gli interventi legati al suo rapporto con il 5G, che apre per il settore prospettive completamente nuove. La promessa della mobilità intelligente passa infatti dalla connessione continua tra veicolo e strada e tra veicolo e veicolo: è un concetto che, in teoria, abbiamo già interiorizzato ma che sta prendendo sempre più corpo in applicazioni concrete.
Durante la Smart Week, dunque, importanti esperti nazionali daranno evidenza all’importanza che il network slicing (ossia la capacità di creare dinamicamente “fette” di rete per rispondere in modo ottimale ai requisiti delle diverse applicazioni) e l’edge computing (concetto che prevede che al confine tra un “dominio” e l’altro per esempio, tra il veicolo e la torre 5G -i dati grezzi provenienti dai sensori vengano elaborati e spediti sotto una forma raffinata e sintetica) hanno nel mantenimento delle promesse del 5G come rete pervasiva e a bassa latenza. Di slicing si occuperà tra gli altri il Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Antonio Sassano, “Mister 5G” in Italia. L’edge computing sarà invece l’argomento di un rappresentante dell’associazione 5GAA (che si occupa delle applicazioni 5G nel settore automotive), Dario Sabella, che è anche senior manager di Intel attivo nella definizione degli standard a livello mondiale
Gli esperti si soffermeranno, anche in questo caso, su applicazioni pratiche. Qualche esempio? Il pulmino autonomo guidato in remoto nei tratti più impegnativi; l’autobus che avvisa che si sta avvicinando ad un incrocio e mette il sistema di controllo nelle condizioni di dargli il verde, se possibile; il che avvisa i mezzi pubblici dal rischio di collisione con pedoni e ciclisti, scovandoli con telecamere e intelligenza artificiale; e, ancora, il sistema pervasivo basato su sensori a bordo veicolo e bordo strada, per analizzare grandi quantità di dati e fornire ai gestori del traffico e ai conducenti dei veicoli informazioni in tempo reale sull’’ambiente in cui si muovono.