Un doppio muro da 10 metri di spessore e una chiodatura del terreno con micropali di 25 metri, sono le metodologie, tecnologicamente all’avanguardia, asservite ai lavori che porteranno, secondo progetto, alla realizzazione di un parcheggio interrato, da 640 posti auto, sotto il lungotevere in via Ripetta.
Secondo alcuni, con una vera e propria diga sommersa, nel terreno permeabile di riporto del lungotevere, il delicato equilibrio idrogeologico sarà inesorabilmente modificato causando sostanziali variazioni delle pressioni che la falda acquifera esercita sugli edifici limitrofi, con le potenziali gravi implicazioni del caso.
Questa è una delle critiche principali su cui si discute sul progetto caldeggiato dall’Assessore al Patrimonio Claudio Minelli che vede nella realizzazione dell’opera la soluzione per togliere dalle strade e dalle piazze di quella pregiatissima parte del centro storico moltissime auto.
Le preoccupazioni riguardano non solo le implicazioni strutturalià¢â‚¬Â¦
à¢â‚¬Â¦considerare il Centro Storico alla stregua di mera risorsa economica, significa costruire parcheggi ovunque se ne presenti l’occasione, perchè l’offerta non sarà mai in equilibrio con la domanda!
I grandi parcheggi attirano nuovo traffico e la tendenza attuale alla densificazione delle attività commerciali e all’espulsione della residenza, potrebbe diventare un processo inarrestabile: la bellezza dell’ambiente storico, formatasi nei secoli, risorsa che produce turismo e reddito, sarà rapidamente dilapidata.
Le opere di mobilità potrebbero impostarsi all’insegna dell’asservimento del sottosuolo del lungotevere dando al Centro Storico il giusto’peso’, non solo culturale, ma anche economico, con la costruzione di opere finalizzate al trasporto collettivo consentendone, finalmente, la pedonalizzazione.
Anche gli ambientalisti dell’associazione’Italia nostra’ insorgono a favore della cancellazione del progetto che a loro parere potrebbe causare danni irreparabili al paesaggio: i platani che tradizionalmente ornano il lungotevere saranno le prime vittime dello sconvolgimento degli equilibri di falda.
A difesa degli alberi si schiera anche Carlo Blasi, docente di botanica alla Sapienza, che ha esaltato le funzioni ambientalistiche degli storici filari.
Ancora secondo le voci critiche al progetto, al lungotevere andrebbe piuttosto restituita la funzione originaria di’passeggiata urbana’ e in questo senso, conservare i platani, contribuirebbe al processo di pedonalizzazione del centro: si potrebbero ricavare comunque parcheggi da edifici di scarso valore architettonico, svuotandoli e riadattandoli.
Ma l’Assessore al Patrimonio Claudio Minelli è di altro avviso:’Nessun aspetto è stato trascurato. Abbiamo già raccolto 31 pareri di altrettanti esperti, perchè la realizzazione del parcheggio avvenga nel pieno rispetto di tutte le osservazioni che possono essere avanzate.’
Lo ritiene:’un’opera di interesse pubblico, che non attirerà nuovo traffico nel centro città ‘.
Il parcheggio, fa parte di un progetto più vasto che include la trasformazione dell’edificio sovrastante in albergo o residence, destinato soprattutto al’Palazzo’, ovvero ad abitazioni per deputati e senatori.
Toglierà dalle strade e dalle piazze moltissime auto, in particolar modo quelle dell’entourage della Camera dei Deputati o del Senato che, anche in questa circostanza, potranno godere del diritto di prelazione sulla destinazione dei posti auto: in seconda battuta per i residentià¢â‚¬Â¦
I lavori, secondo l’Assessore, inizieranno a conclusione della fase istruttoria, dati i procedimenti molto lunghi per la realizzazione di un’opera così complessa.
Tutta l’attenzione nel frattempo sarà focalizzata sulla necessità di recuperare i pareri idrogeologici, architettonici e archeologici necessari, perchè non ci sia più alcuna questione in sospeso all’apertura dei lavori.
Una volta aperto il cantiere, la durata dei lavori è prevista in 16 mesi.