Parcheggi e resti archeologici possono anche andare d’accordo.
Lo dimostrano due esperienze, una a Como e l’altra nella Capitale, in cui le preziose testimonianze sotterranee dei fasti dell’Impero romano non hanno impedito la realizzazione di aree di sosta nei centri storici cittadini.
Nelle settimane scorse infatti si sono aperti i cantieri per realizzare l’autosilo da cinque piani sopra le terme romane di v.le Lecco a Como, un’opera attesa in città da ventisette anni.
In questo periodo nella località lombarda si stanno eseguendo gli interventi di bonifica dell’area, sino a ieri occupata da un distributore di benzina.
Il progetto dell’area prevede un vero e proprio museo sotterraneo all’aperto per i resti delle terme romane, visitabili anche nelle aree notturne.
Lì vicino la struttura di sosta capace di ospitare quattrocento auto, comunque caratterizzata da un impatto architettonico e visivo il più possibile armonico rispetto all’ambiente circostante.
Dal Nord al Centro Italia, alla Capitale dello stivale e del Grande Impero.
Da Roma, dove spesso la realizzazione di parcheggi interrati risulta particolarmente difficile per l’esistenza di resti archeologici, arriva una possibile soluzione al problema di far convivere passato e presente architettonico.
Infatti, entro i prossimi due anni, verrà realizzato un parcheggio da sessanta posti auto sotto un sito archeologico del III secolo d.C. vicino a piazza Santa Maria Maggiore.
Il progetto dell’area di sosta, che verrà utilizzata dai militari della Guardia di Finanza della vicina caserma Cadorna, prevede la realizzazione di una struttura automatizzata che scenderà al di sotto degli scavi archeologici.
Alessandro Ricci