Vigilia delle politiche 2008.
Rompiamo il silenzio elettorale, ma non per sostenere una parte politica o l’altra.
Solo per chiedere se in Italia esiste un po’ di buon senso ed evidenziare ancora una volta che la questione parcheggio è cruciale.
Anche quando si vota.
I cittadini possono andare alle urne a piedi, il seggio è molto spesso vicino a casa; anche se per gli anziani le cose cambiano.
E poi c’è chi, come gli scrutatori o i presidenti di sezione, ai seggi devono stare più di due giorni, quasi di fila.
Il posto auto perಠmanca.
Ed allora, come da segnalazione di un cittadino che ci ha appena scritto, si prova a parcheggiare sulle strisce blu attaccando alla parte interna del parabrezza la nomina della Corte d’Appello.
E magari a volte scrivendo a pennarello in quale sezione elettorale si sta lavorando.
Ma niente da fare, l’ausiliare della sosta passa e la multa arriva.
Questo è quello che è successo a molti presidenti di sezione a Roma per le politiche del 2006.
“Il dilemma – ci scrive questo cittadino – è quindi: prevedere, dal “grande” guadagno derivante dal compenso come presidente, di stornare una cifra per pagare la sosta del lunedଠ(almeno 12 ore)?; oppure sfidare la sorte e sperare che un ausiliario incompetente non passi sotto la sezione multando la propria auto, nonostante si sia a tutti gli effetti pubblici ufficiali in servizio (elettorale)?”.
Alle istituzioni l’ardua sentenza, che ci sembra davvero figlia di un Paese con poco buon senso.