E’ tempo di crisi dei consumi e i piccoli negozi rischiano di chiudere, impoverendo, quindi, anche le nostre città .
Quasi ovunque i negozianti chiedono alle Regioni, Province e Comuni di appartenenza progetti specifici per valorizzare il commercio di vicinato, con scelte precise a favore del tessuto commerciale in materia di infrastrutture quali parcheggi, arredo urbano e progetti integrati turismo- commercio.
Recentissima (ed originale, c’è un cartello di ringraziamento all’amministrazione comunale affisso in vetrina) la protesta di un commerciante di Reggio Emilia che ha deciso di chiudere il suo esercizio e trasferirsi a Parma perchè a Reggio ormai i clienti non arrivano più, soprattutto a causa dell’impossibilità di parcheggiare gratuitamente.
Molti altri esercenti solidarizzano con lui e dichiarano: ‘Ci vorrebbe almeno il parcheggio gratuito per una – due ore per chi deve venire in centro. Almeno ci diano le stesse possibilità di un centro commerciale”.
Evidentemente non bastano le aree riservate alla sosta breve a rotazione, e non sono sufficienti nemmeno il parcheggio libero sia negli stalli bianchi che in quelli blu consentito ai residenti e ai domiciliati nel centro storico e gli abbonamenti annui agevolati per la sosta, riservati alle attività terziarie, professionali e di servizio ed a chi ha orari di lavoro non coperti dal trasporto pubblico (ad esempio i ristoratori e i baristi) o utilizza il veicolo per lo svolgimento della propria attività .
La presenza di grossi centri commerciali dotati di megaparcheggi fuori dai centri urbani penalizza infatti i negozi dei centri storici, spesso difficili da raggiungere o legati a parcheggi dalle tariffe esorbitanti.
Anche il turismo risente della carenza di posti auto o dei costi eccessivi per la e quindi andrebbero ricercate soluzioni a questi problemi, al fine di migliorare la qualità della vita dei residenti, commercianti ed anche dei turisti.
Poter visitare i centri storici delle città d’arte, grandi o piccole che siano, ed avere un accesso comodo alle spiagge o ai centri sciistici senza dover camminare per delle ore o dipendere dagli orari e dalla frequenza dei mezzi pubblici sono comodità ben accette dal turista e sono collegate alla possibilità di parcheggiare la propria vettura.
Molte amministrazioni sono consapevoli di queste necessità e stanno cercando soluzioni che consentano un buon movimento turistico e commerciale senza pesare troppo sulle casse delle amministrazioni stesse e senza penalizzare chi nei centri storici vive.
A Lucca come a Modena o a Roma vengono evidenziati nodi fondamentali che potrebbero risolvere molti problemi: soste gratuite in determinati orari e collegamenti veloci con il centro storico con l’installazione di servizi navetta da e per i parcheggi scambiatori per incentivare il commercio ed il turismo in centro e nel contempo tenere il traffico e l’inquinamento al di fuori dello stesso.
Lo stesso discorso viene fatto a Positano, dove sono previsti circa 1500 nuovi posti auto per venire incontro alle esigenze di residenti e turisti, con un progetto ultramoderno: verranno creati parcheggi multipiano, interrati e automatizzati lungo la Statale amalfitana. Sono previste la realizzazione di ascensori verticali o inclinati che porteranno nel centro della cittadina e l’istituzione di linee di mezzi pubblici ecologici che serviranno l´intero paese e i punti di accesso delle nuove aree di sosta.
Un parcheggio in centro verrà realizzato a Milazzo, necessario per rendere il traffico in città più fluido e per soddisfare le necessità dei turisti, mentre a Verona si sta cercando di reperire l’area più idonea per la collocazione di una ‘Città della Musica’, collocata in posizione strategica rispetto alla grande viabilità , al servizio di trasporto pubblico e, tanto per cambiare, alla disponibilità di parcheggi.
All’Aquila ed a Senigallia si parte dal concetto che le città si stanno trasformando in centri di servizi avanzati per l’industria ed il terziario: ecco quindi piani di riqualificazione del territorio che comprendono la creazione di parcheggi di interscambio, in zone a volte dismesse, che consentano l’accesso al centro senza aggredirlo con il cemento e che permettano anche di collegare le città alle zone turistiche delle vicinanze.
Le aree riservate al carico e scarico delle merci a Quartu, in provincia di Cagliari, saranno tali dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 14,30 alle 16,30 mentre in altri orari si trasformeranno in parcheggi liberi aperti a tutti gli automobilisti per soste di massimo 45 minuti, per placare la fame di parcheggi, incentivare il commercio ed evitare gli ingorghi.
Il problema dei rapporti tra viabilità e commercio / turismo nei centri cittadini è sentito anche in altri stati: non andando troppo lontano da casa nostra, a San Marino i commercianti sono soddisfatti dell’iniziativa che ha imposto ai sammarinesi di non parcheggiare i propri mezzi nelle aree intorno al centro storico, usufruendo del servizio navetta per raggiungere il posto di lavoro. Coì facendo, i turisti hanno potuto utilizzare i parcheggi centrali sin dal mattino presto, a beneficio di commercianti e ristoratori che hanno visto aumentare, seppur lievemente, il loro fatturato.
Negli USA, a Plymouth, i parcheggi saranno gratuiti per tutto il periodo invernale in centro e sul lungomare, al fine di attirare persone nelle aree commerciali centrali, mentre a Salt Lake City dal 2003 gli automobilisti possono parcheggiare per due ore gratuitamente nel periodo tra il Ringraziamento e Capodanno, nonchè il giovedଠsera.
Questa iniziativa viene rinnovata di anno in anno perchè si è rivelata efficace per incrementare gli incassi dei negozi e dei locali del centro cittadino.
Analoghe soluzioni sono in atto in città britanniche, tedesche, francesi l’interazione tra viabilità e servizi è parte della vita civile e le risposte tendono ad essere simili, anche se con le dovute differenze dovute alla topografia o allo stile di vita dei paesi interessati.
Da rilevare anche che la costruzione di parcheggi, oltre a dare respiro alle attività ed al commercio nei centri storici o nelle zone turistiche, rendendo tali aree fruibili, porta lavoro anche per il terziario e per il settore edile, cui vanno aggiunti i posti di lavoro ricavati per l’indotto.