Premessa: la spianata dell’Acquasola è una zona storica di Genova e comprende un parco altrettanto storico; il Parcheggio sotto il parco era in progetto già nei primi anni 90, ed era ritenuto strategico per il miglioramento della viabilità cittadina; dopo alterne vicende dovute a questioni burocratiche e, soprattutto, all’opposizione di ambientalisti e di una parte dei residenti, si è giunti quest’anno all’approvazione del piano dei lavori da parte dell’attuale Giunta Comunale che, pur preferendo altre soluzioni (ad esempio parcheggi di interscambio in zone periferiche) ha dato il via libera ai lavori per non incorrere in pesanti penali.
In questi ultimi due mesi, su ricorso presentato da Italia Nostra e Legambiente, il TAR ha concesso prima la sospensiva dei lavori, e poi il blocco dei lavori stessi.
La Sistema Parcheggi, assegnataria a suo tempo dei lavori, presenterà a sua volta ricorso.
Al grido di ‘salviamo gli alberi secolari del parco’ gli ambientalisti si sono opposti da subito alla costruzione del parcheggio, supportati da un comitato di residenti che, vista la cronica carenza di posti auto in zona, evidentemente o sono già dotati di box o non hanno la macchina.
Una parte cospicua di abitanti del luogo, insieme con parecchie associazioni di categoria (commercianti e professionisti in primis) chiede infatti da anni a gran voce di poter usufruire di posti auto, e su queste richieste punta la ‘Sistema Parcheggi’ per il suo ricorso.
Bisognerebbe che gli alberi potessero parlare ed esprimere il loro pensiero il progetto del parcheggio (che non riguarda l’intero parco ma solo un quarto della spianata) prevede infatti un espianto delle piante sane che verranno poi ripiantate ed un rinfoltimento laddove le piante non ci sono più.
Molti degli ormai famosi (o famigerati, a seconda dei punti di vista) platani secolari sono da tempo malati e che il sistema a filari presenta numerosi ‘buchi’ a causa di piante cadute e non sostituite. Meglio pochi e malati o molti e sani?
Da sottolineare che il ‘parco storico’ è da tempo zona di commerci ed incontri non esattamente ortodossi e la zona dei giochi per i bambini (altro punto forte degli antiparcheggio) è in condizioni disastrose come del resto è in degrado quasi tutto il parco.
La Sistema Parcheggi ha previsto lavori che rinnoverebbero il parco rispettandone l’impianto originale e valorizzandone gli elementi caratterizzanti, come l’omogeneità del piano di calpestio, il percorso panoramico lungo gli spalti ed un assetto organizzato secondo gli assi di simmetria originati dalla vasca centrale (da tempo prosciugata, sarebbe ripristinata e migliorata con l’impiego delle antiche tecniche e materiali e le risorse della tecnologia moderna).
Per quel che riguarda l’inquinamento (meglio le macchine in giro a cercare parcheggio con il motore acceso di quelle che si fermano perchè lo trovano velocemente è evidentemente il pensiero verde), dispositivi di depurazione in corrispondenza delle griglie di aerazione impediranno la produzione di inquinamento a danno del parco e saranno ridotti, grazie alla soppressione dei parcheggi in superficie, l’inquinamento atmosferico e acustico.
Gli ambientalisti ed il comitato di quartiere sostengono che la filosofia di altri stati è quella dei parcheggi di interscambio con i centri chiusi al traffico e la salvaguardia del verde ma non sanno o fanno finta di non sapere che in molte città (ad esempio Montecarlo e Lione) sono stati creati parcheggi sotto parchi importanti, con la semplice accortezza di preparare in superficie un terreno atto a nutrire e far prosperare la vegetazione.
Ancora una considerazione: i verdi di pensiero e di cuore non pensano che per molte mamme il parcheggio sotto un parco ripulito e riqualificato sarebbe una manna dal cielo?
La domanda ora sorge spontanea: non è proprio possibile vedere al di là del proprio naso o del proprio orticello (in questo caso, parco)?