D’accordo, gli automobilisti non amano molto gli ausiliari della sosta. Ma questo non è certo un buon motivo per non preoccuparsi per le loro sorti, tanto più adesso, in pieno periodo prenatalizio, nel quale la regolamentazione di traffico e sosta appare un problema più che mai pressante. Ecco dunque che AIPARK, associazione italiana tra gli operatori del settore della sosta, lancia l’allarme circa sempre maggiore difficoltà del controllo delle aree in concessione, causata proprio dall’incertezza del ruolo degli ausiliari della sosta.
Da quando infatti una sentenza (la 5621 del 3 febbraio 2009) emessa dalla Corte di Cassazione a sezioni unite ha circoscritto i controlli degli ausiliari soltanto alle aree di sosta a pagamento in concessione, i vertici aziendali sono impegnati a ripianificare gli orari di lavoro e rivedere gli organici a disposizione, in esubero rispetto ai compiti previsti. Secondo AIPARK, gli scarsi organici della Polizia Municipale non consentono in genere il controllo di aree normalmente di competenza degli ausiliari, con conseguente, forte degrado del territorio. L’assenza di responsabilità degli ausiliari, causata dalla sentenza della Cassazione, crea inoltre, di fatto, una situazione di forte disagio agli stessi operatori, che non possono intervenire per sanzionare palesi infrazioni al Codice della Strada in materia di sosta, rischiando coì di essere ancor più sminuiti nel loro ruolo da parte degli automobilisti. A complicare le cose, una seconda sentenza della Cassazione (la 22676/09 ) che differenzia ingiustamente i rarissimi ausiliari dipendenti diretti del Comune con ampi poteri sanzionatori, da quelli dipendenti delle società concessionarie e forse anche degli ispettori del trasporto pubblico, limitandone le competenze e rischiando di indurre i già maldisposti automobilisti a operare un distinguo tra ausliari di serie a e b.
Il nebuloso quadro legislativo desta infine viva preoccupazione tra i dipendenti delle società concessionarie, che vedono il loro futuro lavorativo compromesso da orari ridottissimi, quando non addirittura a rischio di sfumare nel nulla: è infatti molto improbabile che questi lavoratori possano diventare dipendenti comunali, a causa delle scarse risorse economche disponibili e per i limiti imposti dal patto di stabilità . ‘Si parla probabilmente ‘ osserva Marco Medeghini, presidente AIPARK – di qualche migliaio di persone, che svolgono un lavoro meritorio di rispetto delle regole e di convivenza civile in collaborazione con la Polizia Municipale oltre che assicurare con la loro presenza anche un buon indice di sicurezza sulla strada. Forse, dunque – aggiunge – il problema merita un qualche ripensamento a livello legislativo per dare sicurezza alle società di gestione, alle amministrazioni locali, alla Polizia Municipale e soprattutto ai lavoratori interessati. In questo periodo di seria crisi vorremmo fare di tutto per salvare anche poche migliaia di posti di lavoro altrimenti sacrificati per bizantini lacciuoli’