La costruzione di un’autorimessa rappresenta un investimento che, se ben ponderato, può generare un ritorno economico interessante. Tuttavia, prima di intraprendere un’iniziativa di questo tipo, è fondamentale condurre un’analisi economica approfondita che tenga conto di numerosi fattori.
Fasi di realizzazione di un’autorimessa
Il costo di un parcheggio non è solo legato alla costruzione, bensì alla vita dell’intero progetto; per fare un bilancio economico bisogna quindi considerare le diverse fasi di processo. Il primo passo è lo studio di fattibilità, per il quale occorre tenere presenti la zona di costruzione, urbana o extraurbana, la vicinanza a luoghi di interesse, come stazioni, aeroporti, ospedali o luoghi di intrattenimento, e le condizioni geotecniche del luogo d’intervento. Seguirà poi una fase di progettazione, per valutare il modo in cui soddisfare le esigenze dell’utenza rispettando le regolamentazioni edilizie generali e specifiche del comune, che influenzano inevitabilmente la realizzazione dell’autorimessa.
Dopo la fase di costruzione, che si concluderà con il collaudo, si entrerà nella fase di esercizio impianti (= utilizzazione del parcheggio) e nelle fasi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che includono i controlli periodici obbligatori, le pulizie e i malfunzionamenti. Nelle ultime fasi non saranno più necessari, se tutto va bene, costi di promozione e attuazione ma subentreranno le spese di gestione e eventuale riqualificazione.
Costi di realizzazione di un’autorimessa
Da questa disamina risulta evidente come il costo di un’autorimessa dipenda da fattori talmente diversificati da rendere possibile che due opere apparentemente simili abbiano un costo finale molto diverso. Il cantiere e i relativi costi, ad esempio, sono influenzati dalle situazioni di contorno, come la composizione del terreno, la posizione dell’acqua di falda e le altezze degli edifici circostanti, che determinano la tipologia di struttura (in muratura, prefabbricata o interrata) e i materiali utilizzati, così come gli impianti necessari (elettrici, idraulici, di sicurezza e di ventilazione).
Nel caso di autorimesse automatizzate, vanno anche tenuti presenti i costi relativi ai sistemi meccanici (installazione, consumi energetici, manutenzione) per abbattere i quali bisogna fare un’attenta analisi del rapporto costi/prestazioni. Le voci di costo dipendono sicuramente dalle dimensioni del parcheggio e, di conseguenza, al numero di operazioni giornaliere richieste all’impianto.
Infine, vanno considerati anche gli eventuali costi del personale, il pagamento di tasse e imposte (IMU, TASI, ICI, concessione edilizia, IVA), coperture assicurative per la struttura e per i veicoli, indennizzi monetari ai proprietari degli edifici confinanti o altri costi indiretti generati in fase di cantiere, come l’occupazione del suolo stradale e danni alla pavimentazione pubblica.
Autorimessa come opportunità di business
La costruzione di un’autorimessa rappresenta un’opportunità di business interessante, ma richiede un approccio rigoroso e multidisciplinare. Alla luce di quanto esposto, è fondamentale considerare che il costo di un’autorimessa non si limita alla sola fase di costruzione, ma comprende anche i costi di esercizio, manutenzione e eventuali riqualificazioni nel corso del tempo. L’analisi economica deve quindi tenere conto di un orizzonte temporale più ampio, valutando attentamente i flussi di cassa e il ritorno sull’investimento.