Una delle novità che più hanno cambiato la vita agli automobilisti, negli ultimi anni, è stato senza dubbio il navigatore satellitare.
Ora potrebbe invece avere inizio l’era del “social parking”, inteso come un fiorire di segnalazioni in tempo reale fra automobilisti su chi sta lasciando libero un posto, per dare agio a chi si trova nelle vicinanze di occuparlo senza doversi appostare per minuti o sporgersi dal finestrino chiedendo con trepidazione: ‘per caso esce?’. Questa rete di automobilisti collaborativi e solidali potrebbe infatti diventare realtà grazie ad Open Spot, applicazione in via di sviluppo per Android sviluppata appunto per aiutare gli utenti a trovare parcheggio, avvalendosi dell’apporto degli stessi guidatori.
Android è un sistema operativo per dispositivi mobili che si sta espandendo sul mercato della telefonia grazie ai costi contenuti e alla facile customizzazione.
L’applicazione Open Spot permette a coloro che stanno lasciando libero un parcheggio di condividere la propria posizione con persone che lo stanno cercando.
Entro un raggio di 1,5 Km, chi cerca un posto vede apparire sullo schermo del proprio smartphone una puntina color verde.
Questa cambierà colore e diventerà prima gialla e poi rossa a seconda del tempo che è passato dalla liberazione e a seconda di un’eventuale “rivendicazione” da parte di un altro utente.
Il “semaforo parcheggio” scatterà in circa 20 minuti dall’inizio del “via libera” del posto auto.
Ad incentivare l’uso dell’applicazione un sistema di social gaming, chi libera il posto auto guadagna “punti karma” coì chiamati non a caso.
Riferendosi alla filosofia induista sul Karma, si potrebbe parafrasare il significato affermando che chi segnala costantemente i posti liberati, lasciando ad altri la possibilità di fermare l’auto, un domani riceverà il ritorno delle sue buone azioni qualora in bisogno di uno stallo per il proprio mezzo.
Ovviamente la buona riuscita dell’applicazione sarà correlata dall’uso che ne faranno gli utenti e dal numero degli stessi che l’avranno a portata di mano lasciando il parcheggio.
Nelle prossime versioni si pensa già di aggiungere brevi descrizioni dei posti auto liberati, come la metratura e ulteriori caratteristiche per facilitare gli spostamenti degli adepti dell’Open Spot (in caso di parcheggi a più livelli l’indicazione del piano/sezione sarebbe molto utile).
Sempre che dietro l’angolo non ci sia chi, nonostante l’incalzare delle tecnologie sociali, farà ancora alla vecchia maniera, soprattutto in Italia dove pur di conquistare l’ambito stallo di sosta, si precipitano dall’auto ad occuparlo, fidanzate, mogli o figli, a difendere la postazione con il loro corpo; o chi preferisce fare qualche chilometro in più, senza guidare con un occhio sulla strada e l’altro sul suo telefonino di nuova generazione, alla ricerca di un parcheggio contando solo sul proprio fiuto ed intuito.