La ricarica dei veicoli elettrici (EV) è naturalmente legata al parcheggio, poiché il veicolo deve restare fermo durante il processo. Quando non viene effettuata a casa tramite una wallbox privata, la ricarica diventa un servizio pubblico, spesso messo a disposizione – in parte o interamente – dai gestori dei parcheggi.
Il regolamento AFIR, parte del Green Deal europeo, ha introdotto standard per l’infrastruttura di ricarica per garantire accesso e semplicità d’uso in tutta Europa. Entro il 2030, si punta ad avere punti di ricarica rapida ogni 60 km sulle principali strade. AFIR richiede inoltre la possibilità di pagamenti contactless direttamente alle colonnine, per un’esperienza più comoda e universale.
Il ruolo dei parcheggi
Con il boom dei veicoli elettrici (EV), cresce anche la domanda di infrastrutture di ricarica, strettamente legate al mondo dei parcheggi. Se la ricarica domestica è la prima scelta per molti, i parcheggi pubblici stanno diventando punti strategici per ricaricare il proprio veicolo mentre si è in città. Questo business, in rapido sviluppo, è fondamentale per sostenere la transizione verso una mobilità più pulita.
Infrastruttura di ricarica: obiettivi e traguardi
Negli ultimi anni, l’UE ha triplicato il numero di punti di ricarica, con una crescita del 4,5% delle colonnine ad alta velocità, creando una rete che supporta l’espansione degli EV. Secondo l’European Alternative Fuels Observatory, otto Paesi hanno già raggiunto i propri obiettivi di ricarica per il 2025, e l’UE è in linea con gli standard richiesti dalla normativa AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation) per il 2024. Tuttavia, per soddisfare pienamente la domanda, la rete di ricarica dovrà quadruplicare entro il 2030.
Un accesso equo tra nord e sud Europa
Contrariamente a quanto spesso si pensa, il divario di accesso alla ricarica tra Nord e Sud Europa non è così marcato: molti Paesi del Sud e dell’Est Europa, in proporzione ai veicoli elettrici in circolazione, offrono addirittura più potenza di ricarica rispetto a nazioni del Nord e dell’Ovest. Il vero passo avanti per tutti i Paesi sarà adeguarsi agli standard di interoperabilità e uptime richiesti dall’AFIR.
Espansione e innovazione nella rete di ricarica EV
La rete di ricarica per veicoli elettrici in Europa sta crescendo rapidamente grazie agli investimenti e alle innovazioni di aziende come IONITY, Circontrol ed EnBW, che puntano a rendere la mobilità elettrica sempre più accessibile e sostenibile.
IONITY sta sviluppando una vasta rete di parchi di ricarica ad alta potenza, accessibile a veicoli elettrici di tutte le marche, con stazioni fino a 350 kW lungo le principali autostrade europee. Circontrol, invece, ha presentato all’Inter-traffic un caricatore trifase a doppia presa, progettato per ambienti urbani e interurbani, che in modalità boost, può ricaricare fino a 80 km in soli 10 minuti, indipendentemente dalla tensione del veicolo. Infine, EnBW ha investito 200 milioni di euro l’anno per alimentare la propria rete con energia verde al 100%.
Tuttavia, l’installazione di dispositivi è solo una faccia della medaglia. Lo sviluppo efficace dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici deve essere supportato anche da soluzioni digitali, come software, piattaforme, app, ecc. Ad esempio, la piattaforma GO TO-U ha sviluppato un’app con tecnologia di prenotazione avanzata: i proprietari di veicoli elettrici possono trovare le stazioni di ricarica, verificarne la disponibilità e riservare una postazione per un giorno e un’ora precisi, in una località specifica.
Anche EasyPark ha ottimizzato la gestione del parcheggio e della ricarica, permettendo agli automobilisti di avviare e monitorare entrambe le sessioni in modo congiunto o separato, così da continuare a parcheggiare anche a ricarica completata. Inoltre, ha introdotto una nuova interfaccia per visualizzare in tempo reale il consumo energetico in kWh, consentendo agli utenti di monitorare il processo di ricarica direttamente dall’app.