È calato il sipario sul Future Mobility Show, l’evento dedicato alla mobilità del domani che ha animato per tutta la scorsa settimana il polo espositivo del Lingotto, a Torino.
La parte centrale della manifestazione è stata quella più intensa, durante la quale si sono concentrati importanti momenti confronto che hanno visto intervenire oltre 230 relatori, giunti da tutta Italia e tutta Europa per dare corpo alla fittissima agenda di appuntamenti in programma.
Per quel che riguarda il tema dei parcheggi, l’appuntamento clou è senza dubbio stato l’incontro BS – Smart Parking & Traffic Management, che si è svolto nel pomeriggio del 3 ottobre, moderato da Agostino Fornaroli, Mobility Manager e già direttore di Mobility Lab e introdotto da Laurence A. Bannermann, Presidente EPA (European Parking Association).
L’incontro, che ha visto la partecipazione di diversi esperti, ha preso le mosse dalla constatazione che gestire la mobilità dei centri urbani richiede complesse e innovative soluzioni di gestione: queste devono tenere conto delle strategie delle amministrazioni, delle esigenze di trasporto delle persone e delle merci, delle necessità di parcheggio e sosta di residenti, attività commerciali, pendolari e visitatori che gravitano sui centri urbani, oltre che di quelle di accesso e operatività dei centri urbani.
Grazie alle nuove piattaforme di gestione dei servizi di mobilità e alle soluzioni innovative di pagamento dei servizi di mobilità e sosta, si sono create le condizioni per una gestione proattiva e intelligente della mobilità urbana in tutte le sue componenti (persone, merci, macchine operatrici, servizi municipali).
La parola d’ordine è “integrazione”: è in questa prospettiva che chi pianifica le politiche di mobilità e parcheggio delle smart cities dovrebbe lavorare. Le numerose città che si apprestano ad adottare soluzioni di smart parking dovrebbero concentrarsi su tecnologie che possono essere facilmente integrate negli altri sistemi per la gestione della mobilità cittadina.
Più nel dettaglio, dunque, sono stati dedicati interventi ai sistemi di gestione del traffico, a soluzioni di infomobilità e nuove app, a soluzioni innovative per il parcheggio, e infrastrutture e tecnologie, alla gestione della sosta (anche sulla base dei sempre più utilizzati big data e analytics) e alla questione dei finanziamenti destinati allo smart parking.
Morten Hoter Sørensen, Chief Distribution Officer del gruppo Easy Park, ha presentato per esempio la nuova funzione per trovare parcheggio “Find and Park”, oggi approdata a Torino. Si tratta di un’applicazione con cui attivare, prolungare e terminare la sosta su strisce blu, che include una tecnologia in grado di prevedere la disponibilità di parcheggi su strisce blu. Questa app, che vanta numerosi premi, è la più diffusa nel suo genere, ed è attualmente disponibile non soltanto nel capoluogo piemontese, ma anche in oltre 250 città italiane, a cui se ne aggiungono oltre 500 all’estero.
Non è mancato, durante l’incontro, uno spazio dedicato alle soluzioni per la mobilità elettrica con l’intervento di Sergio Torre, Responsabile Pianificazione Strategica e Controlling di Duferco, che si è soffermato su dati importanti e forse non a tutti noti, evidenziando come l’Italia sia ancora piuttosto involuta in questo senso, spesso per colpa di “false convinzioni” legate a questo tipo di veicoli (come quella secondo cui un’auto, per ricaricarsi, necessiti per forza di tempi biblici). Duferco ha portato a esempio anche la soluzione per la ricarica diffusa realizzata presso il parcheggio Marina Porto Antico di Genova, che sarà ufficialmente presentata nelle prossime settimane.
La serie d’interventi è proseguita con quello di Venis, che ha portato nella città di Mestre un nuovo sistema di gestione delle strisce blu chiamato Venezia Smart Parking. Il sistema si basa su stalli numerati e dotati di sensori di controllo, e consente di pagare la sosta sia usando i parcometri, sia attraverso app su telefonino. Grazie al nuovo sistema di parcheggio intelligente sarà dunque possibile trovare il posto libero più vicino con un’app, e pagare solo il tempo effettivo di sosta, con la possibilità anche di interromperla o prolungarla a seconda delle propria necessità.
Molto interessante è stata anche la relazione di Alessandro Ferrari, fondatore e CEO di Argo Vision: questa startup, che opera nel settore dell’intelligenza artificiale, sviluppa tecnologie proprietarie per diversi mercati, compreso quello delle smart city. Il suo prodotto di punta in questo ambito è CiclopEye, una soluzione altamente personalizzabile e a basso costo per parcheggi intelligenti basata sulla visione artificiale. Questa tecnologia aiuta gli automobilisti alla ricerca di parcheggi guidandoli verso lo stallo disponibile più vicino, e al contempo permette ai responsabili dei parcheggi di monitorare lo stato della loro area, controllando gli ingressi, identificando le categorie di veicoli che vi circolano e rilevando eventuali violazioni.
Una realtà ormai nota nel mondo dello smart parking intervenuta all’incontro è anche MyCicero, azienda che ha sviluppato una unica app per acquistare contemporaneamente ticket di metro, bus, treno e sosta.
Sauro Rossi, fondatore e amministratore unico di Park.it, azienda partner di Scheidt&Bachmann da sempre all’avanguardia per quel che riguarda apparecchiature e applicativi per la gestione dei parcheggi, si è soffermato in particolare sulla presentazione dei sistemi più innovativi per il controllo dei pagamenti e la gestione dei flussi di auto verso i parcheggi, evidenziando il ruolo che, oggi più che mai, i parcheggi sono chiamati a rivestire: quello di centrali della mobilità, adeguatamente attrezzati per facilitare l’amministrazione da parte dei gestori e sempre più fruibili da parte degli automobilisti.
A chiudere l’incontro sono stati gl’interventi di Barbara Pralio, responsabile agenda strategica del Cluster Nazionale Smart Communities, organo che promuove l’uso di tecnologie e dati come leva dare vita a progetti smart e sostenibili, e di Maria Lapietra, Assessore alla Mobilità del Comune di Torino. Oltre a tracciare un quadro della situazione del capoluogo torinese, l’assessore ha riportato l’attenzione generale sul tema, talvolta trascurato, dell’inquinamento di spazio causato dalle troppe auto ferme in sosta per periodi prolungati e sulla necessità di preservare il più possibile il centro cittadino dal congestionamento, oltre che su quella di promuovere una vera e propria “cultura della mobilità” all’interno delle aziende cittadine e degli enti pubblici attraverso la figura, troppo spesso sottovalutata, del mobility manager: un professionista incaricato di ottimizzare gli spostamenti sistematici dei dipendenti, favorendo soluzioni di trasporto alternativo a ridotto impatto ambientale.