Ci sarebbe da augurarsi che fosse un pesce d’aprile, e invece è, con ogni evidenza, un tangibile segno della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese.
Da Torino arriva infatti la notizia di una diminuzione negli incassi della sosta a pagamento; il che, in pratica, significherebbe che la gente, per far fronte al caro’benzina e al caro’parcheggi, comincia a boicottare auto (e parcometri) per spostarsi in città , privilegiando a questo scopo i mezzi pubblici.
Il confronto fra i dati riferiti al mese di gennaio del 2008 e del 2009 parla chiaro: gli incassi provenienti dalla sosta a pagamento dello scorso anno, pari a 2 milioni e 420mila euro hanno subito un calo del 20%. Un crollo che ha dell’incredibile, e che ‘ come ha evidenziato Giancarlo Guiati, presidente di GTT (Gruppo Torinese Trasporti), è incominciato già sei mesi fa. Più lieve la flessione registrata nei parcheggi sotterranei: da 560.000 euro gli introiti sono passati a 515.000.
Per fare fronte a questo fenomeno, la giunta comunale ha già iniziato a considerare possibili soluzioni per venire incontro ai cittadini in difficoltà ed evitare che la situazione precipiti. Si è dunque ipotizzato di ritoccare al ribasso di 50 centesimi la tariffa oraria, o di lasciare invariato il costo assicurando perಠla possibilità di una sosta più lunga.
L’assessore al turismo Alessandro Altamura ha proposto di effettuare questi ritocchi sia in centro, dove la sosta è più cara, sia in zone già penalizzate dalla presenza di cantieri, e ha dichiarato di volersi confrontare a breve a questo riguardo con gli assessori alla mobilità e il responsabile del bilancio.
La prima, Maria Grazia Sestero, per il momento accoglie cautamente questa ipotesi, evidenziando ‘ e giustamente ‘ come di fatto l’incremento dell’uso dei mezzi pubblici da parte dei torinesi non sia certo negativo, giovando, piuttosto, a qualità dell’aria e vivibilità del centro. Entusiasti della proposta, invece, i negozianti, preoccupati per le ripercussioni del fenomeno ‘parcheggi languenti’ sulle loro attività .
Si pone infine nel mezzo la posizione di Gianguido Passoni, assessore al bilancio, che approva l’idea di Altamura in riferimento alle aree prossime ai cantieri, ma concorda con Sestero circa i vantaggi di un centro città meno inquinato e più a misura d’uomo.
Come non essere d’accordo? Una politica comunale e un comportamento consapevole e intelligente da parte dei cittadini sono indubbiamente quelli che prevedono un largo uso dei mezzi pubblici in centro e, casomai, un potenziamento della sosta a pagamento nelle aree più esterne. A questo punto si potrebbe dunque dire che in fondo la crisi abbia il potere di ricondurre la gente a costumi virtuosi.
Getta tuttavia un’ombra su questa speranza la maliziosa affermazione di Pessoni, che, notando come i parcheggi continuino ad essere stipati di auto, ha azzardato un’ipotesi piuttosto funesta: e se i torinesi continuassero a parcheggiare ma a scrocco?