Il concetto di MaaS (Mobility as a Service) sarà al centro di nuove e stimolanti riflessioni durante la prossima edizione della Future Mobility Week, in programma a Torino, presso la storica cornice del Lingotto, lunedì 18 e martedì 19 novembre.
L’idea di base della mobilità del futuro? Dì dove vuoi andare e ti ci portiamo: su questo concordano ormai numerosissimi studi del settore e le strategie di aziende ed amministrazioni in tutto il mondo.
Lo sharing di biciclette e automobili ha dato l’avvio ad una mobilità individuale diversa, resa possibile dalla tecnologia e dallo sviluppo di piattaforme digitali. Dal possesso di veicoli si è passati al loro utilizzo e la mobilità è diventata un servizio, al pari del trasporto pubblico. Del resto, quasi nessuno spostamento prevede l’utilizzo di un solo mezzo. La sfida ora è quindi passare dai servizi di mobilità, che l’utente deve comunque integrare autonomamente per ottenere una catena di itinerari per giungere a destinazione, alla mobilità come servizio, con piattaforme che propongano automaticamente soluzioni di mobilità multimodale per gli spostamenti.
La MaaS permetterà agli utenti di valutare le diverse soluzioni, scegliere quella più conveniente, prenotare e pagare in un’unica transazione. Non solo: il servizio si preoccuperà della gestione di ogni dettaglio, compresa la ricerca di alternative in corso d’opera in caso di ritardi, cancellazioni o cambi di programma.
Ma quanto valgono questi servizi, che sembrano fatti apposta per essere cuciti addosso a ogni singolo utente? Il recente studio della multinazionale di consulenza Accenture “Mobility Services: The Customer Perspective” ha stimato che i ricavi dei servizi di mobilità arriveranno, entro il 2030, a quasi 1,2 trilioni di dollari.
La rivoluzione della mobilità sta già avanzando su diversi fronti. Nel trasporto pubblico collettivo il passo che tutti i fornitori stanno affrontando è quello dell’integrazione della bigliettazione e degli abbonamenti in un unico “conto” che permette, con un pagamento singolo, di accedere ai servizi inclusi, dal bike, scooter e car sharing sino al treno. In campo privato, invece, diverse aziende stanno costruendo piattaforme accessibili via smartphone che permettono di prenotare e pagare i diversi servizi.
Anche i veicoli autonomi saranno uno strumento di MaaS, e alcuni prevedono che sarà proprio quest’ultima, più che l’utilizzo tradizionale, a trainarne il successo. Sempre secondo lo studio Accenture il 48% dei possessori di auto ha dichiarato che se fossero disponibili soluzioni di mobilità autonoma potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rinunciare al possesso del proprio mezzo. Ed è proprio in questa prospettiva che potrebbero affermarsi i robotaxi, di cui tanto si parla negli ultimi mesi.
Dal punto di vista tecnologico gli sviluppi necessari e le soluzioni migliori sono già pronte a livello sperimentale. Per passare a una “MaaS di massa” sarà però necessario rispondere ad alcune domande che tecnologiche non sono. Chi saranno i fornitori di questi servizi? Aziende automotive, aziende del trasporto pubblico, start-up o ancora una volta i giganti del web? Quale sarà il ruolo delle amministrazioni pubbliche? Fornitori del servizio, abilitatori, semplici supervisori a garanzia o utilizzatori locali di piattaforme? Le risposte a queste domande saranno oggetto della conferenza Mobility as a Service & Shared Mobility, in programma al Lingotto martedì 19 novembre dalle 9:00 alle 13:00: un’occasione importante, visto che proprio da queste dipenderà la forma di buona parte della mobilità del futuro nel suo dispiegarsi quotidiano.