Negli ultimi anni, le telecamere intelligenti hanno rivoluzionato il controllo del traffico e della mobilità urbana. Dall’autovelox ai varchi delle ZTL, fino ai sistemi di gestione dei parcheggi, l’uso di dispositivi di riconoscimento automatico delle targhe (ANPR – Automatic Number Plate Recognition) si è diffuso in modo capillare.
In particolare, nei parcheggi automatizzati, i sistemi ANPR vengono sempre più utilizzati per consentire l’accesso senza biglietti cartacei, calcolare il tempo di sosta e addebitare il pagamento automaticamente. Tuttavia, se da un lato l’uso delle telecamere ha migliorato l’efficienza nella gestione della viabilità e della sosta, dall’altro ha portato a un controllo sempre più pervasivo sugli automobilisti, alimentando il dibattito sulla privacy.
In risposta a questo scenario, una fetta crescente di automobilisti ha iniziato a cercare metodi per eludere i controlli, adottando stratagemmi sempre più sofisticati. Oggi il trucco più diffuso è l’utilizzo di vernici e spray speciali che rendono la targa illeggibile per le telecamere, creando un grave problema per la gestione della sosta.
Come funzionano spray e ghost plate?
Le ghost plate sfruttano una vulnerabilità nei sistemi ANPR.
Le telecamere ANPR, funzionano con un sistema di illuminazione a infrarossi che cattura l’immagine della targa anche in condizioni di scarsa visibilità. Le informazioni vengono poi elaborate e archiviate in un database interno, permettendo di identificare il veicolo e associarlo a eventuali pagamenti o infrazioni. L’efficacia di questi sistemi è molto alta, con un tasso di precisione del 97%, riuscendo a leggere le targhe anche in presenza di sporco, pioggia intensa o illuminazione ridotta.
Tuttavia, vernici e spray appositamente formulati riescono a riflettere la luce infrarossa, creando un effetto di distorsione che rende impossibile la lettura della targa. Il problema è aggravato dalla facilità con cui targhe pretrattate o spray per il “fai da te” si possono acquistare online, con prezzi che partono da appena 30 sterline/dollari.
La vendita di questa merce è spesso giustificata con il pretesto della tutela della privacy, poiché impediscono a chiunque di fotografare una targa senza consenso, e negli Stati Uniti, dove l’uso è molto diffuso, i produttori hanno già vinto cause legali adducendo queste motivazioni. Nel Regno Unito, il problema delle ghost plate è finito addirittura al centro del dibattito parlamentare, con un disegno di legge per aumentare le sanzioni contro chi utilizza questi stratagemmi.
Un problema economico e normativo per i gestori della sosta
Per i gestori dei parcheggi, il fenomeno delle ghost plate rappresenta una sfida seria. I sistemi di controllo accessi basati su ANPR sono sempre più diffusi nei parcheggi off-street, nei quali il pagamento avviene attraverso il riconoscimento della targa, senza necessità di biglietti cartacei o barriere fisiche. Se un’auto dotata di ghost plate entra in un parcheggio automatizzato, il sistema potrebbe non rilevare la presenza, consentendo al conducente di eludere il pagamento.
Il danno per i gestori dei parcheggi è significativo: oltre alla perdita di incassi, l’uso di questi stratagemmi rende più difficile garantire il rispetto delle regole. Anche i Comuni e le concessionarie autostradali stanno facendo i conti con il fenomeno. In molte città, le entrate derivanti dalle multe elettroniche e dai varchi a pagamento sono una voce di bilancio fondamentale, e la diffusione di tecniche per aggirare i controlli potrebbe avere un impatto economico significativo.
Come anticipato, in Gran Bretagna, il problema ha già assunto proporzioni tali da richiedere un intervento legislativo. Il 26 febbraio scorso, la deputata laburista Sarah Coombes ha presentato una proposta di legge per inasprire le sanzioni contro chi utilizza questi dispositivi, con multe fino a 1.000 sterline e la decurtazione di sei punti sulla patente.
E in Italia? Un fenomeno ancora sottovalutato
In Italia, il fenomeno delle ghost plate è ancora poco discusso, ma non significa che sia inesistente. La normativa attuale prevede già sanzioni severe per chi manomette o altera la targa del proprio veicolo. L’articolo 100 del Codice della Strada stabilisce che chi circola con una targa non propria o contraffatta rischia una multa compresa tra 2.046 e 8.186 euro. Se la manomissione è intenzionale, si configura un reato di falsità materiale (articoli 477 e 482 del Codice Penale), punibile con pene ancora più severe.
Il rischio è che, senza un intervento normativo mirato, l’utilizzo di questi strumenti possa diffondersi anche in Italia, con conseguenze negative per la gestione della mobilità e della sosta.
Nuove tecnologie per contrastare le ghost plate
Mentre il dibattito legislativo è ancora aperto, la tecnologia ANPR sta evolvendo per affrontare il problema. L’azienda MAV Systems ha sviluppato la telecamera AiQ Advanced Intelligence, dotata della tecnologia GhostPlate, che utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere targhe alterate o trattate con spray riflettenti.
Questa innovativa telecamera è in grado di:
- Identificare anomalie nella targa.
- Riconoscere targhe clonate o alterate.
- Aggirare le tecniche di occultamento.
- Segnalare immediatamente le targhe sospette.
L’adozione di queste tecnologie potrebbe diventare essenziale per il settore della sosta, garantendo che i sistemi ANPR rimangano affidabili e sicuri.
Una sfida in evoluzione
L’uso di ghost plate e spray sta mettendo in crisi i sistemi di riconoscimento della targa, con gravi conseguenze economiche per i gestori dei parcheggi e le amministrazioni pubbliche.
Mentre in alcuni Paesi come il Regno Unito si stanno già prendendo provvedimenti legislativi, in Italia il problema non è ancora stato affrontato con la giusta attenzione. Tuttavia, considerando l’aumento della digitalizzazione nei parcheggi, il rischio di una diffusione più ampia di queste tecniche di elusione è reale. Le nuove tecnologie, come le telecamere MAV AiQ, rappresentano una possibile soluzione, ma è chiaro che la lotta tra chi cerca di evadere i pagamenti nei parcheggi e chi sviluppa nuove misure di sicurezza è destinata a proseguire. Nel prossimo futuro, i gestori dei parcheggi dovranno probabilmente investire in sistemi di intelligenza artificiale e controllo avanzato, mentre le autorità dovranno aggiornare le normative per contrastare questo fenomeno.
I furbetti della targa non avranno vita facile, ma la sfida è ancora aperta.