In Italia la parola ‘parcheggio’ fa – come è noto – automaticamente rizzare il pelo agli ambientalisti, spesso supportati da chi sostiene che i parcheggi
inquinano e deturpano il paesaggio e a livello estetico sono brutti.
Peccato una delle dieci designer più importanti del mondo è un’italiana, per la precisione
nata a Cuneo, e si è specializzata per l’appunto in parcheggi (per questa sua preferenza, uno dei geni mondiali dell’architettura, Norman Foster, ha definito questa architetto
Madame Parking), e sarebbe bello che la sua estrosità potesse trovare casa (pardon, parcheggio) anche da noi.
Teresa Sapey, questo il nome di Madame Parking, ha eletto come sua sede di lavoro la Spagna, ed il suo ultimo capolavoro è il centralissimo (Orrore! – urlerebbero in molte città italiane – Un parcheggio in centro città !) parking di plaza Cà¡novas a Valencia: si tratta di una meraviglia cromatica di quattro piani sotterranei, ognuno con colori diversi (azzurro, verde, giallo e rosso), in grado di accogliere 340 auto, ed è il primo parcheggio ecologico del mondo con tanto di ricarica per vetture elettriche.
L’architetto ha dichiarato ‘Adoro i parcheggi perchè sono una ribelle e mi sono sempre piaciuti i luoghi poco convenzionali. I parcheggi sono non luoghi tipici della nostra contemporaneità , democratici perchè aperti a tutti ma sempre nascosti sotto terra, grigi, tristi, lugubri, pensati per nascondere‘.
Affascinata dal modo in cui un luogo per antonomasia ‘funzionale’ possa invece svegliare la parte emotiva delle persone, Teresa Sapey ha progettato parcheggi ‘emozionali’ (coì definisce la propria architettura) che svolgano il loro compito utilitaristico in modo diverso, con colori e segnaletiche che non si limitino ad indicare ma che ispirino e rallegrino.
Per questi motivi i suoi parking (quest’ultimo di Valencia, ma anche quello, coloratissimo, di Plaza de Và¡zquez de Mella e quello dell’hotel Puerta de America
a Madrid) sono ecologici e cercano di raccontare la città , con le direzioni ed i tempi per arrivare ai luoghi più significativi.
I colori suggeriscono idee e destinazioni (per Valencia, l’azzurro è collegato all’idea dell’acqua, con le spiagge e il porto, il verde a parchi e giardini, il giallo alle persone con i mercati e il Comune, il rosso alla cultura rappresentata dalla Cattedrale e dai musei).
L’iconografia non è quella classica ma utilizza dita giganti che indicano le uscite, persone che corrono insieme ad un cane e coì via, con figure che comunque risultano di semplice decifrazione.
La coloratissima fantasia della ‘Signora dei Parcheggi’ va sempre a segno chissà che prima o poi non centri il bersaglio anche da noi!