La costruzione di due parcheggi multipiano nell’area di risulta di Pescara, finanziata con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, ha sollevato un acceso dibattito tra istituzioni, associazioni e cittadini. Da una parte, l’associazione politico-culturale Radici in Comune contesta la realizzazione di queste strutture, ritenendole un anacronismo rispetto alle politiche di mobilità sostenibile. Dall’altra, il presidente della Fipe-Confcommercio Pescara, Riccardo Padovano, accoglie favorevolmente il progetto, sottolineando l’annosa carenza di parcheggi nel centro città e la necessità di garantire spazi di sosta per il flusso quotidiano di veicoli.
Un progetto che contraddice la mobilità sostenibile?
Secondo Radici in Comune, l’idea di risolvere i problemi di traffico costruendo nuovi parcheggi non solo non funziona, ma aggrava la situazione. Studi di mobilità urbana dimostrano che più parcheggi disponibili significano più auto in circolazione, un fenomeno noto come domanda indotta.
L’Italia, nel quadro delle politiche europee, si è proposta una strategia di mobilità sostenibile fondata su alcuni pilastri essenziali:
- Riduzione del traffico privato attraverso zone a traffico limitato (ZTL) e incentivi per mezzi ecologici.
- Potenziamento del trasporto pubblico con investimenti su treni, autobus elettrici e mobilità condivisa.
- Piani di spostamento casa-lavoro per incentivare il car sharing, la mobilità ciclabile e lo smart working.
- Rigenerazione urbana con la creazione di spazi verdi, piste ciclabili e aree pedonali.
Alla luce di questi principi, la scelta di destinare risorse pubbliche alla costruzione di parcheggi appare incoerente. Perché non utilizzare quei fondi per migliorare la mobilità pubblica, sviluppare infrastrutture per biciclette e monopattini o ampliare le aree pedonali? In questo senso, la risposta delle istituzioni sembra non tener conto del paradigma richiesto dalle sfide ambientali e urbane attuali.
Le esigenze dei commercianti e il nodo dei posti auto
Dall’altro lato della barricata, il presidente della Fipe-Confcommercio Pescara evidenzia il problema cronico della carenza di parcheggi nel centro città. Secondo lui, la questione non è più rinviabile: “Parliamo di una città che accoglie giornalmente decine di migliaia di auto provenienti anche da fuori provincia. Con un centro commerciale naturale così diffuso, c’è bisogno di posti auto e, anzi, quelli previsti sono ancora pochi rispetto al necessario.”
Padovano non si oppone a soluzioni alternative, ma considera i parcheggi multipiano una soluzione pratica, poiché consentirebbero alle persone di parcheggiare comodamente e serenamente per poter poi fare acquisti. Inoltre, ridurrebbero il fenomeno delle auto che girano per ore alla ricerca di un posto, con conseguenti emissioni inutili di CO₂.
Il ruolo della cittadinanza: un confronto mancato
Al di là del dibattito sulle soluzioni, un aspetto appare evidente: la cittadinanza avrebbe meritato un confronto più ampio e inclusivo prima di avviare un progetto di tale portata. Negli ultimi anni, i cittadini sono sempre più attenti ai temi della mobilità e dell’ambiente, eppure le loro voci vengono spesso ignorate.
Le città europee più avanzate stanno sviluppando modelli di governance partecipativa, in cui residenti e associazioni vengono coinvolti nelle decisioni urbanistiche. Perché non adottare anche in Italia un metodo simile? Consultazioni pubbliche, referendum locali o anche semplici sondaggi potrebbero offrire uno spaccato reale delle esigenze della popolazione.
Il caso di Pescara non è isolato. In molte città italiane si continua a investire in infrastrutture per le auto, mentre le politiche nazionali ed europee vanno in direzione opposta. Il rischio è di rimanere ancorati a un modello urbano superato, mentre il futuro richiede soluzioni più lungimiranti. Se davvero si vuole una mobilità sostenibile, servono scelte coerenti e, soprattutto, serve ascoltare chi vive quotidianamente la città. Perché una mobilità moderna e sostenibile non si costruisce imponendo progetti dall’alto, ma attraverso un dialogo aperto e inclusivo con la comunità.