Le restrizioni di accesso alle auto nei centri urbani stanno modificando le nostre abitudini.
Il lento, ma costante miglioramento dei servizi di trasporto collettivo, la creazione di parcheggi d’interscambio per integrare la mobilità , sono passi fondamentali per ridurre l’utilizzo del mezzo privato.
La necessità di trasporto individuale trova risposta dal sempre più diffuso utilizzo delle due ruote che consentono di spostarsi arrivando a destinazione velocemente.
Moto e scooter moderni sono oggi mezzi comodi e affidabili, apprezzati non solo dai’ragazzini’ ma anche da un pubblico adulto ed eterogeneo.
Largamente diffusi ormai anche in quelle città dove il clima invernale ne sconsiglierebbe l’utilizzo, gli imperituri centauri si attrezzano con opportuni accessori e protezioni contro il freddo e le intemperie.
Le motivazioni che spingono a prediligere questi mezzi non sono da ricercarsi in un improvviso entusiasmo per la vita alla’easy rider’, ma più oggettivamente riconducibili a necessità di mobilità indipendente e veloce.
Da una ricerca condotta dalla Polizia Municipale di Milano si può parlare di un vero boom delle due ruote in città : su circa un milione di veicoli (di tutti i tipi) che circolano ogni giorno in città le moto hanno superato il 9 per cento, contro il 7-8 degli anni precedenti. -Segno che una parte degli automobilisti-spiegano in Comune – alle prese con i problemi di parcheggio, ha cambiato mezzo di trasporto-.
Ma se come a Milano questo cambio di abitudini diminuisce l’assedio delle auto, si deve prendere atto che cresce la necessità di parcheggi per le due ruote.
Il Comune cerca di attrezzarsi realizzando parcheggi (2.000 -stalli- in più nel centro in un anno). Oggi i posti di sosta per moto e ciclomotori sono 9.974, distribuiti su 683 aree. Entro l’anno saranno quasi 11mila.
Da metà novembre poi diventerà transitabile per le due ruote la corsia sulla circonvallazione filoviaria, dal Ponte delle Milizie fino a viale Umbria, all’incrocio con via Tertulliano.
Forse un segnale di maggiore attenzione nei confronti delle due ruote e dei loro, spesso poco considerati, utenti.