Si è conclusa all’hotel Excelsior del Lido di Venezia la prima edizione di Mo.Ve/Mobility Venice (Osservatorio internazionale permanente sulla -mobilità sostenibile-, istituito da Aci e Fia Foundation, partner tecnico l’Università Bicocca di Milano).
In Europa l’auto privata rimane il mezzo preferito nelle metropoli europee (81 per cento la media dei Paesi Ue, 76,6 in Italia), indicata come principale colpevole dell’ingorgo quotidiano causato, aggiungiamo noi, dalla difficoltà di trovare un posto libero per la sosta.
Un confronto: a Roma ogni giorno circolano circa 2 milioni di mezzi a fronte di 14 mila posti auto. A Barcellona i mezzi sono 650 mila e i parcheggi 210 mila.
Pochi parcheggi, trasporti pubblici carenti: Italia ultima in Europa nel trovare soluzioni agli ingorghi.
Questo, in sintesi, il risultato emerso durante il convegno. Emilio Di Camillo, direttore generale dell’Anfia (Associazione nazionale Fra Industrie Automobilistiche), fa notare il fallimento della normativa sul finanziamento dei parcheggi (legge Tognoli). Dei 977 impianti programmati (pari a 279 mila posti) ne sono stati completati in 10 anni solo 185; 643 non sono stati neppure avviati.
Ma anche sul fronte del trasporto pubblico i risultati sono deludenti. Per le metropolitane, la legge del ’92 stanziava 10 mila miliardi di lire. Su 57 progetti, se ne sono realizzati 2. Pochi altri sono in avanzamento.
E come rete totale siamo gli ultimi in Europa; appena 122 chilometri rispetto ai 241 della Spagna, ai 330 della Francia, ai 531 dell’Inghilterra e ai 717 della Germania.
Per incoraggiare l’uso del trasporto pubblico si è parlato di bus con tutte, o quasi, le comodità delle auto private e con percorsi e orari più flessibili. In questa direzione molte città europee stanno sperimentando il servizio.