La proposta viene dall’assessore al traffico Arcangelo Merella, ed è destinata a provocare infuocati dibattiti negli incontri previsti con l’Azienda trasporti, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori e degli utenti.
In realtà quanto affermato da Merella ha fondamenti abbastanza realistici: l’AMT è in crisi, ed il Comune non è in grado di accollarsi ulteriori esborsi per sanare il deficit dell’azienda, nonostante eventuali aumenti del costo del biglietto a 90 eurocent o addirittura ad 1 euro.
A questo punto, stabilito quanto dovrebbe essere la quota di introiti che sarebbe logico aspettarsi dalla vendita dei biglietti, si può pensare realisticamente a distribuire questa cifra sulle aliquote Irpef, eliminando tra l’altro le spese legate all’istituzione del biglietto: controllori, punti di vendita ed altro.
Unica nota negativa è che sarebbero costretti a pagare tutti, potenziali utenti e no, ed è su questo punto che probabilmente sarà più forte la levata di scudi.
L’operazione non sarebbe oltretutto finalizzata solo ad alleggerire il problemi del bilancio AMT, ma farebbe parte di una più globale politica della mobilità cittadina. Al costo zero del biglietto si accompagnerebbe un aumento delle tariffe dei posteggi, con lo scopo di scoraggiare l’uso del mezzo privato proprio nel momento in cui quello pubblico diventa gratuito.
Genova non sarebbe comunque la prima città ad annullare il costo del biglietto: a Massa questa decisione è già stata presa ed è attuata. Non escludiamo che il comune di Genova abbia guardato alla cittadina toscana, e che ad essa volga la sua attenzione nei prossimi tempi per far frutto della sua esperienza.