Ore 22: stazione di Genova Principe. Devi prendere un treno locale o un autobus, ma non puoi fare il biglietto.
La biglietteria è chiusa, le macchinette self service non coprono tratte così brevi, di un tabaccaio aperto neanche l’ombra.
E sul bus il conducente che ti vende il biglietto speciale (a 1,50 Euro invece che 1 Euro) non ha il resto da darti per 10 Euro.
Ti tocca comprare sei biglietti a prezzo non proprio speciale e sperare che abbia il resto di un Euro, altrimenti mancia.
Disavventure di una pendolare del week’ end che si dimentica di comprare il biglietto ad un orario decente. Ma non solo, perchè il dubbio amletico tra perdere il mezzo o comprare il biglietto’tormenta’ molti: il rischio è quello, se beccati, della multa piuttosto salata e della temuta figuraccia, magari davanti al vicino di casa.
La soluzione potrebbe essere, e a Roma lo è già , in tasca a tutti. In quell’aggeggio infernale che per l’intera giornata ci portiamo addosso, ormai come fosse un abito. E’ lui, il caro telefonino, lampada d’Aladino di ogni nostro desiderio.
Dal prossimo 10 aprile, sotto er Cupolone, si potrà infatti utilizzare il cellulare per acquistare un titolo di viaggio valido sulla rete bus, ram e ferrovie.
Il sistema si chiama Teleplay ed è stato testato dal 2003 al 2004 su un campione di utenti ad hoc.
I soggetti artefici del nuovo servizio sono Atac e Vodafone, che hanno realizzato un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea.
Il servizio, che comunque sarà disponibile anche per i clienti Tim e Wind, funzionerà praticamente così: precedentemente al primo acquisto, l’utente dovrà dotarsi di una carta prepagata legata al suo numero telefonico e verificabile attraverso il cellulare; a quel punto, basterà inviare un Sms con scritto’Bit’ ad un numero abilitato messo a disposizione dal singolo gestore; entro pochi secondi l’utente riceverà un messaggio di risposta che riporta tutti i dati necessari del biglietto.
In caso di verifica del temuto controllore, all’utente basterà mostrare il display del telefono con l’Sms che contiene il biglietto.
Le persone che per un anno hanno testato il sistema erano duecento e l’ottanta per cento di loro si è dichiarato soddisfatto del servizio. La tecnologia viene quindi in aiuto dei viaggiatori metropolitani sempre all’ultimo minuto.
Ma c’è un però.
Chi glielo insegna agli anziani, spesso i più grandi frequentatori di mezzi pubblici, a mandare un sms e a controllare la risposta quando, seppur tutti cellular dotati, sanno a malapena rispondere e riagganciare?
Prima che qualche genio proponga un corso ad hoc per i poveri pensionati, già alle prese con l’informatizzazione per la terza età , forse è meglio guardare ad Oriente.
I nostri amici giapponesi infatti, grazie alla loro NTT DoCoMo (principale operatore di telefonia mobile nipponico), hanno sviluppato con East Japan Railway e Sony una nuova tecnologia per utilizzare il cellulare nei pagamenti di biglietti di treni e metro.
A venire in aiuto è la tecnologia’Near Field Communication’, basata sulla trasmissione di frequenze a corto raggio che rendono possibile la magia: avvicinando il cellulare ad uno speciale lettore l’utente potrà pagare l’ingresso alla metropolitana. Quando e dove? Nel 2006 a Tokyo.
Un’idea che potrebbe funzionare perchè no per pagare pure i parcheggi. Anche in questo mondo esiste già il sistema del pagamento tramite cellulare, sempre via sms però.
Ma allora lo stesso povero pensionato, che già imprecava contro i gratta e sosta, cosa deve fare, visto che ogni tanto viaggia anche con l’auto. E molto probabilmente la deve poi parcheggiareà¢â‚¬Â¦.?
Per una volta saremo forse noi a dover copiare dai copioni più copioni con gli occhi a mandorla?