Cafoni patentati di tutta Italia state in guardia.
Se è vostra abitudine parcheggiare l’auto dove vi pare, anche a costo di bloccare l’uscita dal parcheggio ad altri automobilisti, sappiate che la pacchia è finita.
Lo dice la Corte di Cassazione, ancora una volta capace di stupire con una sentenza choc per il popolo dei maleducati al volante.
Nei giorni scorsi, infatti, la Suprema Corte ha confermato la condanna, già promulgata dai giudici di merito, a quindici giorni di carcere per un automobilista romano davvero prepotente.
Questi i fatti: Luigi C. aveva parcheggiato la sua macchina dietro a quella di Michele C., rifiutandosi di spostarla per fare uscire quest’ultimo dall’area di sosta.
Il reato commesso è quello di violenza privata, riscontrabile dice la Cassazione’sia dalla condotta attiva, costituita dall’avere parcheggiato la propria autovettura in modo da bloccare quella della parte offesa e nel rifiuto all’invito a spostarla’, sia’nella coazione subita da Michele C., costretto a un comportamento non liberamente voluto’, vale a dire rimanere bloccato dall’auto di Luigi.
Inoltre Luigi C. dovrà anche pagare le spese processuali e cinquecento euro alla Cassa delle ammende.
Da oggi quindi non c’è da scherzare: prova a chiudere l’auto di un altro nel parcheggio e ti chiuderanno in gattabuia.
A volte le maniere forti servono.
Da questa storia si può trarre la conclusione che fare i cafoni non conviene proprio, mentre essere cortesi conviene senz’altro di più, anche alle Civiche Amministrazioni.
Lo hanno capito bene a Minturno’ Scauri, Comune in provincia di Latina.
Qui da alcuni giorni gli ausiliari della sosta stanno ponendo dei piccoli biglietti sotto ai tergicristalli delle vetture in sosta.
Multe?
No, semplici avvisi di cortestia, per dare la possibilità ai turisti di adeguarsi alla nuova disciplina della sosta a pagamento con parcometri e grattini.
Per le contravvenzioni ci sarà tempo in questa lunga estate caldaà¢â‚¬Â¦
A. Tordo