Il parcheggio è un servizio, un diritto e troppo spesso un problema.

Casa, ristorante, luogo delle vacanze si scelgono in base alla disponibilità  di aree di sosta, spesso il più vicino possibile alla propria destinazione per non dover fare tanta strada a piedi.

Ma c’è chi quella strada a piedi non puಠfarla perchè è sulla carrozzina, oppure ha gravi difficoltà  di deambulazione.

Sul nostro sito spesso abbiamo parlato di un asfalto sempre più multicolore: strisce rosa per le donne incinte o future mamme, strisce bianche, zone blu. E poi c’è il giallo, ad indicare il diritto esclusivo della persona disabile a parcheggiare su quel preciso stallo di sosta, le cui dimensioni sono state stabilite per consentire all’utente una discesa più agevole dalla vettura.

Ma in questo caso molte persone, che godono della fortuna di non dover convivere quotidianamente con un handicap, sembrano daltoniche e non accorgersi di quelle strisce gialle e di quel simbolo impresso sull’asfalto.

Il malcostume e la mancanza di rispetto si manifestano quindi in tutta la loro pochezza in tema di parcheggi per disabili, anche dove la legge garantisce dei diritti, prevede delle tutele e stabilisce precise sanzioni a punire i trasgressori.

L’articolo 381 del D.P.R. 495/92 – Regolamento di esecuzione e di attuazione al Codice della Strada – D.Lgs 285 del 30 aprile 1992 – rende possibile alle persone invalide con capacità  di deambulazione sensibilmente ridotta di ottenere – previo accertamento medico – legale – il cosiddetto “contrassegno invalidi” (uguale su tutto il territorio nazionale).

Detto contrassegno puಠessere assegnato anche ai non vedenti (a prescindere dal possesso di un autoveicolo o di una patente di guida) secondo quanto stabilisce l’articolo 12 – comma 3 del D.P.R. 503 del 24/7/1996.

Lo stesso decreto stabilisce, all’articolo 11 comma 4, che i mezzi delle
persone disabili possono transitare nelle corsie preferenziali. Ed ancora il
decreto del Presidente della Repubblica, all’articolo 11 comma 5 dice che “nell’ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, munite di dispositivi di controllo della durata della sosta, ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno invalidi almeno un posto ogni cinquanta o frazione di cinquanta posti disponibili“.

Ma cosa succede se, giunto in un’area di sosta, la persona con handicap trova il parcheggio dedicato già  occupato?

Secondo una comunicazione inviata il 28 aprile 2005 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla Consulta della Regione Liguria per la tutela dei diritti della persona handicappata:
Va da sè, quindi, che se un disabile trova occupato il posto riservato ha diritto ad occuparne gratuitamente uno diverso. Non si ritiene di dover far pagare al disabile la tariffa quando utilizza uno stallo diverso, che è di per sè più scomodo e quindi rende più difficoltosa l’entrata e l’uscita dal veicolo“.

Ed ancora, in data 6 febbraio 2006, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indirizzava una lettera alla medesima Consulta, al Ministero dell’Interno e all’Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazioni handicappati trasporti) esplicando chiarimenti sulla gratuità  dei posteggi delimitati da segnaletica orizzontale blu a pagamento quando sono occupati da veicoli al servizio delle persone invalide detentrici di speciale contrassegno.

Si legge sul documento:
“(…) Per quanto riguarda l’oggetto del quesito, dalla lettura degli articoli citati, si evince la chiara volontà  del legislatore di voler facilitare la mobilità  dei disabili anche con misure che attengono specificamente il settore della sosta, ivi compresa l’esenzione dal pagamento di tariffe orarie per il parcheggio.
Tale convinzione è supportata dalla lettura congiunta del comma 5
dell’articolo 11 del D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, che prevede:
nell’ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno almeno 1 posto ogni cinquanta o frazione di cinquanta posti disponibili
e dell’articolo 188, comma 3 “I veicoli al servizio di persone invalide autorizzate a norma del comma 2 (ovvero munite di contrassegno) non sono tenute all’obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato“.
Non vi è dubbio, a parere di questo Ufficio, che non si possa chiedere il pagamento di una tariffa oraria a chi, trovando occupato lo stallo a lui appositamente riservato, ne occupi un altro peraltro non adeguatamente attrezzato a soddisfare in pieno le sue esigenze, potendosi imputare tale disagio anche ad una mancanza di previsione, da parte dell’Ente proprietario, di un maggior numero di stalli riservati”.

I benefici dei quali i portatori di handicap godono, in materia di parcheggio, possono quindi essere elencati come segue: gratuità  nelle aree blu, accesso con la vettura nei centri storici, all’interno dei Parchi laddove l’accesso è consentito ad altre categorie (come ad esempio i mezzi del Comune), nelle ZTL, disponibilità  di parcheggi ad hoc per disabili, transito veicolare consentito anche in deroga ai provvedimenti di limitazione del traffico (ad esempio targhe alterne).
Questi benefici sono degli assoluti diritti per la persona disabile” interviene Claudio Puppo, uno dei segretari della Consulta della Regione Liguria per la tutela dei diritti della persona handicappata e presidente nazionale dell’Anglat – ,
il problema perಠsorge là  dove il contrassegno invalidi viene usato impropriamente o abusivamente.
Soprattutto oggi, con l’introduzione in molte città  delle aree blu e a sosta limitata, moltissime persone stanno approfittando della presenza di un anziano in famiglia per farsi concedere il contrassegno ed usarlo abusivamente, visto che magari il loro congiunto con gravi difficoltà  motorie non esce mai di casa perchè in pessime condizioni di salute
“.

Ed ecco allora, come in questo periodo molti articoli di cronaca stanno denunciando, giovani belli e rampanti, scendere da auto sportive e parcheggiare nel posto riservato al disabile.
Il disabile non è con loro, ma loro hanno il contrassegno.

L’articolo 188 del Codice della Strada” spiega Claudio Puppo “punisce chi utilizza impropriamente le strutture e gli spazi di sosta dedicati ai disabili: la sanzione prevede dai trenta ai duecentocinquanta euro di multa ed una penalizzazione di due punti sulla patente, oltre alla sospensione per una settimana del contrassegno invalidi. Noi chiediamo una revoca del contrassegno per chi lo usa impropriamente ed un inasprimento delle sanzioni amministrazione attraverso multe più elevate e la sottrazione di dieci punti dalla patente di guida“.

Oggi nel comune di Genova ci sono mille posti auto per invalidi, tra personalizzati (che la Civica Amministrazione stabilisce nei punti di alta densità  di traffico e per persone con grave difficoltà  di deambulazione abilitate alla guida o per persone trasportabili con gravi difficoltà  di deambulazione) e generici (posizionati nei punti di maggior afflusso veicolare ed interesse pubblico). I contrassegni invalidi assegnati invece sono circa seimila.

Come Consulta” prosegue Claudio Puppo “abbiamo chiesto al Comune di Genova gli elogi per gli agenti di Polizia Municipale che si sono distinti nel controllo del corretto uso da parte dei cittadini del contrassegno invalidi“.

Tra questi Albino Strada, della Sezione Polizia Municipale della Foce e Marco Moretti, della Sezione della Maddalena.

A Genova, con l’introduzione delle zone blu nell’area della Foce “interviene Albino Strada”,
è iniziata un’attività  più intensa, praticamente raddoppiata, di controllo dell’utilizzo del contrassegno disabili. Infatti, molte persone si servono impropriamente di questo documento come passepartout per accedere liberamente e gratuitamente nelle aree a traffico limitato e con sosta a pagamento“.

Dall’esperienza sulla strada della Polizia Municipale genovese, sono principalmente di tre tipi le infrazioni maggiormente registrate nel controllo della sosta disabili:

  • il contrassegno è valido, ma sulla vettura non è presente la persona
    invalida;
  • il contrassegno è valido, ma la persona titolare del documento è ormai
    defunta ed i familiari continuano a servirsi del contrassegno;
  • il contrassegno è riprodotto o contraffatto, violazione questa che cade in ambito penale.

Qui alla Foce” prosegue Albino Strada, “considerata la vicinanza ai padiglioni della Fiera di Genova, capita molto spesso di dover controllare anche dei contrassegni per sosta disabili emessi in paesi esteri.
Un ulteriore elemento degno di essere evidenziato è il fatto che, con l’introduzione della patente a punti, è diminuito il numero di coloro che parcheggiano sulle strisce gialle senza possedere alcun contrassegno: infatti questa infrazione viene punita con una multa ed una detrazione di due punti dalla patente di guida.
Un dato invece negativo è l’aumento, in maniera esponenziale, dei contrassegni contraffatti grazie anche al progredire delle tecnologie informatiche che permettono pià Â¹ facilmente di falsificare documenti personali.
Nella nostra opera di sorveglianza e controllo, doverosa per la tutela di una categoria di persone svantaggiate, è stata fondamentale la collaborazione con l’ufficio Rilasci e Permessi dei contrassegni per la sosta dei disabili, che ci garantisce la disponibilità  a titolo di verifica dell’elenco, sia in ordine alfabetico che in ordine numerico di emissione, dei titolari di contrassegno.
Sarebbe proficuo, in questo senso, anche un collegamento in tempo reale con i diversi Uffici Anagrafe per sconfiggere l’abuso di chi usa il contrassegno di familiari ormai deceduti”
.

Come Anglat ” riprende la parola il presidente nazionale dell’Associazione, Claudio Puppo ”
nel novembre del 2003 abbiamo presentato a Governo e Parlamento una proposta di legge per la riforma del contrassegno invalidi, anche al fine di uniformare questo documento a quelli del resto d’Eruopa, e prima di tutto all’interno del nostro Paese.
Attraverso questa proposta cerchiamo di creare uno strumento normativo valido, capace di eliminare le discriminazioni ancora esistenti che di fatto diversificano cittadini affetti da un’identica patologia, ma residenti in città  differenti. Sicuramente questo strumento diventerà  anche un mezzo che permetterà  agli Enti locali di realizzare tutte quelle strutture e/o controlli necessari, atti a garantire la massima mobilità  dei cittadini
“.

Alla domanda “Quali le città  maggiormente sensibili alle problematiche legate alla tutela della sosta auto per i disabili?“, il presidente nazionale dell’Anglat ha indicato Cesenatico, Venezia, Jesolo, Trento e Trieste.

Abbiamo quindi voluto contattare le Pubbliche Amministrazioni di alcune di queste località  per capire meglio quali iniziative avessero intrapreso su questo versante.

CESENATICO

A Cesenatico, di tutti i contrassegni rilasciati dalla entrata in vigore del codice, sono tuttora in circolazione quattrocentocinquanta “contrassegni invalidi”; altri trecento, circa, sono stati restituiti ed annullati durante gli ultimi due anni, in quanto il titolare era deceduto o non aveva ottenuto il rinnovo.

Tra i quattrocentocinquanta contrassegni in circolazione, ben duecentoventi (il 49%) sono “temporanei”, ovvero con validità  inferiore a quella legale (cinque anni) e compresa tra pochi mesi e due anni. Il 10% dei contrassegni temporanei, inoltre, è stato rilasciato in sede di rinnovo.

Questi dati ” commenta Dino Golinucci, assessore alla Viabilità  del Comune di Cesenatico –
testimoniano nella maniera pià Â¹ fedele l’incisività  con la quale è stata condotta la campagna di “richiamo e bonifica” dei contrassegni, in occasione dell’applicazione del bollino antifalsificazione, e la contestuale campagna di sensibilizzazione presso i medici di famiglia, che con la loro certificazione consentono il rinnovo del contrassegno“.

Sull’intero territorio comunale di Cesenatico sono tracciati circa centocinquanta stalli riservati, di cui settantasette sono concentrati all’interno delle aree con sosta a pagamento.
E’ da poche settimane poi che la Civica Amministrazione ha deliberato l’esenzione dal pagamento del ticket in tutte le “aree blu”, purchè sia esposto ben in vista il “contrassegno invalidi”.

In precedenza la sosta gratuita era consentita esponendo un permesso che veniva rilasciato ai titolari di “contrassegno” che presentassero una “grave invalidità  motoria”. Tale posizione si fondava sulla volontà  di agevolare chi ne aveva veramente bisogno, e non, invece, assicurare una sosta gratuita ed indifferenziata a tutti coloro ai quali era stato rilasciato un contrassegno.

Se infatti in Cesenatico è stata fatta una attenta azione di selezione e di “screening” in sede di rilascio del contrassegno
” commenta Dino Golinucci – , altrettanto non puಠassicurarsi per gli altri Comuni d’Italia: non dimentichiamo che durante il periodo estivo oltre l’80% dei “contrassegni invalidi” esposti sono rilasciati al di fuori del territorio comunale. L’esenzione dal pagamento del ticket in tutte le “aree blu” è solo l’ultima iniziativa della nostra Amministrazione sull’argomento sosta disabili. I fatti parlano“.

Ed ecco i fatti:
– vengono realizzati programmi annuali di eliminazione delle barriere architettoniche;
– sulla scorta di indicazioni specifiche provenienti dalle associazioni, sono stati adeguati molti stalli riservati alle esigenze segnalate, ed altro ne sono stati aggiunti;
– è stato adottato “per primi a livello provinciale- il “bollino antifalsificazione”, con una campagna di richiamo per tutti i contrassegni in circolazione, che ha consentito di annullarne circa la metà  di quelli emessi;
– con cadenza mensile viene aggiornato l’elenco dei contrassegni in circolazione in base ai decessi, eliminando coì sul nascere una delle possibili occasioni di abuso.
– sono stati sensibilizzati gli organi dell’ASL preposti al rilascio della necessaria certificazione, nonchè i medici di famiglia, competenti per il rinnovo;
– si è previsto che i veicoli con “contrassegni invalidi” possano sostare nelle aree presso gli stabilimenti balneari (nel limite delle disponibilità  );
– gli stalli riservati ai veicoli con “contrassegni invalidi” sono stati aumentati di altri 24, portando ad 1 ogni 27 il precedente rapporto di 1 ogni 35, (già  buono rispetto al rapporto di 1 ogni 50, previsto dal Codice della strada); gli stalli riservati sono 150 in totale, di cui 74 sui 1900 stalli a pagamento.

Neanche la nostra città  ” interviene l’assessore Golinucci – , purtroppo, è esente dal deprecabile fenomeno della sosta abusiva sui parcheggi per disabili. La Polizia Municipale è tuttavia particolarmente impegnata nel controllo e nella repressione degli abusi. Accanto agli ordinari controlli sulla sosta abusiva sui parcheggi per disabili (oltre quattrocento sanzioni nel 2005), sono stati svolti servizi mirati non solo ai casi di occupazione abusiva, sanzionati con rigore e con la prevista rimozione del veicolo, ma anche ai casi di abuso nell’utilizzo del contrassegno, che “lo rammentiamo – puಠessere esposto su qualsiasi veicolo, condotto da chiunque, purchà Â© sia utilizzato, in concreto, in quella occasione, per trasportare il titolare del contrassegno.
In sede di controllo viene poi approfondita l’indagine sulla genuinità  del contrassegno esposto, visto il dilagare di copie a colori di contrassegni non muniti di bollino antifalsificazione
“.

E cinque sono stati i casi di falso riscontrati durante la scorsa estate, tutti denunciati all’autorità  giudiziaria: quattro su cinque erano turisti.
Viene quindi da porre la domanda: “Nel Comune di Cesenatico, l’abuso dell’utilizzo del contrassegno disabili è un fatto frequente, oppure i cittadini usano questo documento in maniera appropriata?”
Non credo – risponde e conclude l’assessore comunale alla Viabilità , Dino Golinucci –
che la sensibilità  di partenza sia diversa dalla media nazionale. Mi aspetto quindi che siano diffusi anche qui furberie di vario genere: dall’utilizzo di copie all’esposizione del contrassegno della nonna da parte del nipote.
Certo è che l’impegno sul versante dei controlli è notevole, e si avvale anche di servizi in abiti civili e della collaborazione con gli ausiliari della sosta (dipendenti dell’azienda di trasporto Atr) che rilevano, durante il servizio, gli estremi del contrassegno (numero e comune di rilascio ” mentre i dati personali “sensibili- non sono visibili all’esterno), la targa del veicolo e la sua posizione.
Successivamente viene richiesto, al Comune di rilascio del contrassegno, una verifica sulla validità  dello stesso (se è stato rilasciato, se è in corso di validità  , o se il titolare è deceduto).
E’ in questo modo, e grazie alla preziosa e solerte collaborazione degli altri Comandi di Polizia Municipale d’Italia, ai quali sono richieste le informazioni, che sono emerse le irregolarità  denunciate, e che ci auguriamo possano contribuire a creare un clima di attenzione e di sensibilità  per la categoria e per gli abusi di cui è vittima.
E’ bene quindi rimarcare l’importanza dei controlli, in quanto danno l’occasione, con i flussi incrociati di informazioni che richiediamo in giro per l’Italia, di porre anche gli Uffici che interpelliamo nella condizione di effettuare dei controlli, e di rendersi conto delle anomalie (non dimentichiamo che è assai frequente che le irregolarità  vengano commesse “lontano da casa”, esponendo contrassegni che si possono verificare solo interpellando l’ufficio che dovrebbe averlo emesso)
“.

TRENTO

Massima attenzione.
E’ la linea adottata dal Comune di Trento (e dalla Provincia), sulle tematiche della mobilità  e della sosta per gli invalidi.

Tante, infatti, sono le iniziative per facilitare gli spostamenti delle persone disabili e ridurre le barriere architettoniche.

I riconoscimenti per questo impegno non mancano. Ultimo, in ordine di tempo, è quello consegnato nell’ambito del “Forum delle Pubbliche Amministrazioni” tenutosi a Roma, che premia il progetto “MuoverSi“, realizzato dall’Assessorato Provinciale di Trento alle Politiche Sociali.

Il progetto tratta il sistema di trasporto ed accompagnamento dei portatori di minorazioni nella Provincia autonoma di Trento dal proprio domicilio alle varie destinazioni
– spiega Luciano Malfer, dirigente del Servizio Politiche Sociali – . Grazie a MuoverSi, gli utenti sono titolari di un voucher chilometrico che puಠessere utilizzato dalle organizzazioni che erogano i servizi di trasporto, dagli utenti, dai familiari dell’utente, dall’amministrazione, dai servizi sociali “.

Anche nell’ambito del Comune di Trento sono attive diverse iniziative in favore dei disabili. Attualmente i contrassegni invalidi presenti sul territorio comunale sono 1774, di cui 275 temporanei. Gli stalli per la sosta invalidi sono invece circa 400, ma i titolari del contrassegno possono sostare gratuitamente in tutti gli spazi blu del Comune.

Quali sono le iniziative specifiche a tutela e vantaggio della mobilità  delle persone invalide? Ne parliamo con Violetta Plotegher, assessore comunale alle Politiche Sociali.
Il Comune di Trento si propone di fornire informazioni sulla fruibilità  degli uffici e degli esercizi pubblici nella città  di Trento attraverso la guida “Trentosenzabarriere”, giunta alla seconda edizione e nata dalla collaborazione con la Cooperativa sociale HandiCREA, e l’Istituto tecnico per geometri “A. Pozzo”. Come per la prima edizione, l’intento della Guida è quello di essere strumento, agile e di facile consultazione, per tutti coloro che vivono, in maniera pià Â¹ o meno accentuata, difficoltà  motorie o di deambulazione. Al termine di un lavoro lungo e meticoloso, concretizzatosi in oltre 1300 rilevazioni effettuate dagli studenti, prevalentemente in centro città  , fra esercizi pubblici e/o privati aperti al pubblico, il risultato è quello di uno strumento che, senza avere l’ambizione di essere esaustivo di tutte le realtà  cittadine, si presenta estremamente agevole nella consultazione ed accattivante nella veste“.

Come negli altri Comuni italiani, a Trento la Polizia Municipale è impegnata nel controllo e nella sanzione dei comportamenti illeciti, sia per chi sosta abusivamente nei parcheggi riservati ai disabili, sia nel caso di abusi nell’utilizzo del contrassegno disabili.

La sosta abusiva non è frequente, ma quando avviene di solito è di brevissima durata perchà Â© la Polizia Municipale interviene immediatamente sanzionando e procedendo a norma di legge – conclude Violetta Plotegher -.
Sull’utilizzo improprio dei contrassegni, dai controlli effettuati possiamo affermare che i cittadini titolari si comportano in maniera corretta e sono proprio loro che a volte ci segnalano un comportamento scorretto. Il controllo sull’utilizzo del contrassegno risulterebbe difficile senza la collaborazione dei cittadini“.

VENEZIA

Parcheggi riservati, impegno nell’eliminazione delle barriere nell’utilizzo del trasporto pubblico locale, facilitazioni per l’ingresso nelle ZTL del Comune.E’ questa la ricetta proposta dal Comune di Venezia per favorire la mobilità  delle persone disabili.

Giuseppe Toso, consigliere comunale e delegato del sindaco sui temi della mobilità  e accessibilità  alla sosta per le persone a mobilità  ridotta (e segretario Provinciale dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla), spiega le misure adottate dalla Civica Amministrazione.

Nelle aree blu la sosta per i disabili è gratuita. Per quanto riguarda le altre zone, la legge italiana prevede uno stallo destinato ai disabili ogni 50 stalli. Il nostro comune non solo rispetta questa disposizione, ma si è posto un ambizioso obiettivo. Vogliamo garantire, infatti, almeno uno stallo per i disabili in ogni via in cui è presente un ufficio pubblico o un luogo di particolare interesse sociale. Per fare questo, stiamo realizzando una mappatura completa della città  : è un lavoro complesso, che concluderemo nei prossimi mesi“.

Anche sul trasporto pubblico locale il Comune sta portando avanti un’importante iniziativa.
Oltre il 60% delle linee sono dotate di pedane e rampe che garantiscono l’accesso ai disabili. Su sei linee inoltre, che entro pochi mesi diventeranno otto, abbiamo reso accessibile ogni autobus, in qualsiasi orario – spiega Giuseppe Toso – .
Voglio sottolineare che le linee scelte sono state concordate con le Associazioni di tutela dei diritti delle persone affette da handicap. Abbiamo inoltre studiato una fermata del bus pi agevole per i disabili; al momento la stiamo predisponendo nelle fermate esistenti soggette a lavori o nelle nuove fermate“.

Il Comune di Venezia ha inoltre creato lo sportello “INFORMAHANDICAP“, presso il quale vengono trattate le tematiche della disabilità  e un “UFFICIO ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE“, che ha al suo interno una commissione di verifica dei progetti.

Della commissione fanno parte anche tre rappresentanti delle Associazioni, in modo da garantire il continuo dialogo tra il Comune e le associazioni e il controllo di quest’ultime sui temi della mobilità  e della sosta per i disabili.

Per l’ingresso nelle aree ZTL del territorio comunale, l’Amministrazione civica sta sperimentando un nuovo sistema, come chiarisce Giuseppe Toso:
Con la precedente Amministrazione era entrata in vigore una normativa che prevedeva, per i disabili, la possibilità  di segnalare due targhe per accedere nelle ZTL. Noi abbiamo sospeso questa limitazione, e stiamo sperimentando un nuovo sistema. Abbiamo infatti distribuito trenta transponder, ovvero piccoli chips, da installare nell’auto per il riconoscimento al varco. Sull’ingresso nelle ZTL occorre perಠfare un discorso più generale. Attualmente ogni Comune gestisce gli ingressi per i disabili nelle aree a traffico limitato in maniera differente. E’ mio auspicio che si arrivi ad una normativa comune nazionale che codifichi un sistema unico di ingresso“.

In merito al problema della sosta abusiva sui parcheggi per disabili e sull’utilizzo errato del contrassegno disabili, il Comune assicura il suo impegno.
I controlli sono frequenti, specialmente in Piazzale Roma, che è il varco d’ingresso per Venezia -conclude Giuseppe Toso –
dove sono predisposti dieci stalli per i disabili. Nel 2005, inoltre, grazie a controlli incrociati, abbiamo revocato una trentina di permessi non idonei. Il problema non riguarda tanto i permessi definitivi, ma quelli temporanei. Qualche volta, infatti, i medici concedono permessi temporanei che non vengono poi revocati“.

FIRENZE

Qualche dato sul tema della sosta per i disabili anche dal capoluogo toscano.
A Firenze il Comune ha rilasciato circa undicimila contrassegni per la sosta invalidi.

Per quanto riguarda le zone a sosta controllata (ZCS in breve), i posti riservati ai disabili sono 1212; per accedere a queste aree ai disabili viene fornito gratuitamente un
telepass.
Il nostro Comune ” – dichiara Giuseppe Matulli, vicesindaco ed assessore comunale al Piano Urbano della Sosta e della Mobilità  –
ha istituito numerosi spazi di sosta riservati ai disabili ed inoltre ha previsto che qualora detti spazi non siano disponibili i veicoli a servizio delle persone invalide con contrassegno ex art.188 del C.d.S. possano sostare gratuitamente nei parcheggi a pagamento ubicati in sede stradale“.

Sempre a Firenze, per coloro che hanno l’esigenza di avere uno stallo di sosta proprio sotto casa, vengono realizzati su richiesta parcheggi personali; infine, nelle aree blu i parcheggi di superficie sono accessibili gratuitamente e tutti i disabili residenti, per i non residenti sono stati invece predisposti stalli di sosta delimitati da strisce arancioni.
L’abuso dell’utilizzo del contrassegno disabili – conclude Giuseppe Matulli –
è un fenomeno in crescita anche a Firenze. Comunque, l’impegno profuso dalla Polizia Municipale ha contenuto l’abusivismo negli spazi per disabili“.

MILANO

All’ombra della Madonnina, i contrassegni rilasciati dal Comune per la sosta degli invalidi sono complessivamente 20.450.

La durata massima del documento è di cinque anni, ma dipende comunque dalla patologia e dalle prescrizioni dell’autorità  sanitaria.

Gli stalli di sosta sono complessivamente 3876, di cui 1044 parcheggi personalizzati (ciascuno per ogni disabile, soprattutto per menomazioni gravi) e 2832 parcheggi generici, ubicati all’interno di grandi aree di sosta, soprattutto di fronte ad edifici pubblici.

Anche a Milano, sulle strisce blu, i disabili non pagano la sosta.
E’ dal 2001 che una Commissione apposita, della quale fanno parte funzionari del Comune, dell’Asl di Milano e rappresentanti della Consulta dell’Handicap, assegna parcheggi personalizzati ad invalidi dopo un’istruttoria piuttosto rigida, tanto che metà  delle domande pervenute vengono respinte.
La Polizia Municipale ” interviene l’assessore comunale al Traffico di Milano, Giorgio Goggi ”
è molto impegnata nei controlli, c’è una scaletta sulle procedure di intervento che prevedono anche la denuncia penale.
Dagli accertamenti dei vigili urbani, appare chiaro che gli abusi sono abbastanza frequenti; gli spazi di sosta dei disabili a volte sono occupati per mancanza di parcheggi da chi non ne ha diritto. Sono in aumento comunque anche i controlli, specie quelli a campione.
Quattro anni fa il mio assessorato ha aperto un’indagine sui pass rilasciati, al termine della quale ne sono stati revocati tremila. I casi più frequenti di irregolarità  riguardavano pass usati da partenti di disabili, oppure intestati a persone già  decedute. Il contrassegno comunale è stato allora cambiato ed oggi non è più falsificabile
“.

ROMA

Nella nostra indagine non poteva mancare la città  di Roma. Purtroppo, a causa dell’imminenza delle elezioni per il nuovo sindaco, non è stato possibile metterci in contatto con la Civica Amministrazione della Capitale.
Ma, grazie ad alcuni articoli pubblicati su “Il Messaggero“, siamo riusciti ad avere informazioni in merito alla questione sosta dei disabili anche all’ombra del Cupolone.

Giro di vite da parte della Civica Amministrazione capitolina sul rilascio di permessi per la sosta invalidi.

Qualche mese fa, infatti, la Giunta comunale di Roma ha approvato un nuovo regolamento per “il rilascio e l’utilizzo del contrassegno per la circolazione e la sosta delle persone disabili”.

Principali novità  della normativa l’obbligo per l’accompagnatore di comunicare al call center del Comune la necessità  di entrare nella Ztl per andarlo a prendere o per trasportare la persona handicappata.

E’ questo l’unico caso in cui è consentito al guidatore esporre il contrassegno per la sosta invalidi senza avere il disabile a bordo.

Sarà  poi la Polizia Municipale ad effettuare controlli incrociati con l’Atac, per tutelare il rispetto delle regole, anche attraverso le verifiche a campione.
Proprio la sinergia tra vigili urbani e Atac è l’elemento sul quale la giunta municipale ha voluto puntare per sanare una situazione di abuso e irregolarità  denunciata nel 2004 da “Il Messaggero“: permessi contraffatti o a nome di persone decedute (2000 i contrassegni cancellati perchè intestati a deceduti), addirittura un mercato nero dei contrassegni.

Servizio a cura di Alice Tordo ed Alessandro Ricci

Si ringrazia il sito www.disabili.com
per la collaborazione e le immagini.