Mal comune, mezzo gaudio, si dice. E per chi lotta quotidianamente con problemi di sosta questa vicenda potrà risultare vagamente consolatoria. Si, perchè in questi giorni perfino un colosso informatico mondiale come Google si ritrova alle prese con una querelle che coinvolge il tema fatidico del parcheggio.
Teatro della vicenda è la città di Ann Arbor, nel Michigan: qui le autorità cittadine hanno recentemente offerto alla società più famosa del mondo un parcheggio da 200 posti in pieno centro cittadino, per agevolare a Google l’insediamento dei suoi uffici in una prestigiosa sede situata al numero 401 di Liberty Street: un edificio di 45.000 metri quadrati, di proprietà dell’agenzia immobiliare Mc Kinley. Un’ offerta di valore inestimabile: intanto perchè, tradotta in grevi termini monetari, equivale a un milione di dollari: in secondo luogo perchè, come tutti sappiamo, forse oltre al tempo è proprio il parcheggio uno dei pochi veri lussi del nostro tempo.
C’ è chi tuttavia non si lascia intimidire dal nome dei potenziali beneficiari, sollevando delle giuste obiezioni: a cominciare dal DDA (Dowtown Development Autorithy, ovvero l’autorità deputata allo sviluppo del centro città ), che si occupa della gestione dei parcheggi nel cuore della città e che, non si fa problemi a sollevare una sacrosanta questione: perchè i dipendenti di Google dovrebbero ricevere un trattamento di favore? Cosa li differenzia dagli altri? ‘Non svendiamo parcheggi’ ‘ ha dichiarato lapidaria. Susan Pollay, direttore esecutivo del DDA.
Più accomodanti le autorità cittadine, che appaiono, nel dipanarsi della vicenda, maggiormente inclini a favorire l’altisonante, futuro inquilino. Quel che è certo è che Google non si accontenta: gli viene offerta la mano e vuole prendersi il braccio, e magari anche qualcosa di più. 200 posti auto? Troppo pochi. Soprattutto in vista di un imminente, ulteriore sviluppo della sede, e le nuove assunzioni che questo implicherebbe. Google seguita infatti a reclutare nuovi impiegati freschi di laurea, detti Nooglers, nelle università del Michigan: e appare determinata a costruire per loro ambienti di lavoro dotati di ogni comfort, in linea con la nota filosofia aziendale che vuole i dipendenti sistemati in uffici di commovente comfort. Dunque, naturalmente, corredati di parcheggio.
Coì, fra promesse avventate, giuste obiezioni e pretese esorbitanti, la querelle è ancora in corso: consolatevi, dunque, automobilisti. Google ancora non l’ha avuta vinta: vi terremo aggiornati sull’evoluzione della vicenda. Magari il colosso la spunterà : ma per il momento, in fatto di stress da parcheggio, possiamo ancora dirci in prestigiosa compagnia.
F.S.