I parcheggi rosa non sono certo una novità. Ce ne siamo già occupati in passato, in quanto pensiamo sia importante sensibilizzare sulla questione della sosta per le categorie più deboli (ne è un esempio la campagna a favore del posto auto riservato ai disabili, di cui potete vedere la foto in basso a destra di questo portale). Tuttavia una notizia recente ci spinge a tornare sul tema e a fare alcune precisazioni che forse non tutti sanno.
La Giunta Comunale di Savona ha annunciato con fierezza e soddisfazione di aver approvato in questi giorni la realizzazione di stalli rosa da riservare alle donne in gravidanza o con bimbi molto piccoli. In realtà questi stalli sono già diffusissimi in tante città italiane, per cui la domanda che sarebbe da porre è: perché solo adesso? Nel caso di Savona le questioni economiche e burocratiche sono state superate grazie a FIDAPA BPW Italy (associazione che promuove e sostiene i diritti delle donne), che sosterrà interamente le spese per la realizzazione dei suddetti stalli.
Ma veniamo a una puntualizzazione fondamentale. I parcheggi rosa non sono stabiliti dal Codice della Strada, e dunque chi ne usufruisce impropriamente non è soggetto ad alcuna sanzione amministrativa. Tali parcheggi sono iniziati a comparire nel 2003 grazie alla sensibilità di alcuni Comuni – il primo è stato Barletta – ed alcuni assessori sparsi per la penisola: gli stalli rosa venivano segnalati da un cartello con il logo di una cicogna e la frase "Diamo la precedenza a chi aspetta". Queste iniziative non hanno mai voluto assurgere a stregua di legge, ma si appellavano semplicemente al senso civico degli automobilisti per venire incontro alle esigenze delle donne in gravidanza. Purtroppo la sostanza dei fatti è questa: legge o non legge, se contiamo solo sulla gentilezza degli italiani… stiamo freschi!
Dopo i primi anni in cui la novità era all'ordine del giorno e quindi sotto gli occhi di tutti, questi parcheggi hanno cominciato ad essere "invisibili". Come avevamo riportato in un articolo del 2013, a Roma i parcheggi rosa nei pressi di ospedali e ambulatori venivano occupati regolarmente da chi non aveva assolutamente a che fare con i bebè. Casi documentati possiamo trovarne a iosa, anche molto recenti (un mese fa ad Olbia è stato segnalato l'utilizzo improprio di uno stallo rosa da parte di una macchina della Polizia). Ma la palma di caso più assurdo e sconcertante la vince il comune lombardo di Arona (anno 2012). Un cittadino aveva protestato perché gli stalli rosa apparsi in città non rispettavano l'articolo 137 comma 5 del Codice della Strada, ovvero l'articolo che stabilisce i colori ammessi dai segnali orizzontali (bianco, azzurro, giallo e giallo/nero). Ebbene il sindaco è stato invitato a multarsi da solo! Vicenda inverosimile, corretta da un punto di vista legale, scorretta (e penosa) da un punto di vista morale.
Purtroppo la mamma degli incivili è sempre incinta (per rimanere in tema), e se alcuni non si fanno problemi ad occupare i parcheggi per disabili (quelli sì "coperti" dalla legge), gli stessi si faranno ancora meno problemi ad occupare quelli rosa. Possiamo solo appellarci alla sensibilità, alla gentilezza e alla civiltà di chi è stato almeno una volta nella vita nel pancione della mamma. Quindi, TUTTI.