Il problema dei parcheggiatori abusivi è un tema che abbiamo già affrontato e che ci è molto caro, perché riteniamo sia espressione evidente di una perpetuata ingiustizia nei confronti dei cittadini. La nostra inchiesta di circa un anno fa aveva dimostrato come questa piaga fosse molto di più di una semplice richiesta di denaro: l'azione dei parcheggiatori abusivi assume a tutti gli effetti i caratteri dell'estorsione, di una pericolosa intimidazione con la possibilità di gravi conseguenze (psicologiche e fisiche) ai danni dei malcapitati, soprattutto nei casi di persone più deboli. E alla base di tutto questo spesso non c'erano soggetti improvvisati, ma racket criminali strutturati.
Avevamo auspicato una presa di coscienza del fenomeno da parte di tutti, dalle istituzioni alle imprese private passando per le forze dell'ordine. Purtroppo, registriamo un fatto, il solito fatto: non è cambiato niente. Come spesso accade nel nostro paese, chi aspetta la soluzione ai problemi reali dei cittadini è costretto a convivere con le ragnatele. Perché le istituzioni sono un po' come la nebbia, cercano di nascondere i problemi, di renderli invisibili agli occhi. Ma i cittadini i problemi li conoscono e li vivono tutti i giorni, subendone le conseguenze.
Ci fa piacere che anche sulla televisione nazionale venga affrontato il problema. Il famoso programma "Mi manda RaiTre", nella puntata del 23 marzo, ha dedicato ampio spazio al fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Fatti e tematiche sono le stesse che abbiamo affrontato anche noi. In ordine sparso:
- I malcapitati spesso sono i soggetti più deboli, come anziani, donne e mamme con bambini. E l'intimidazione, oltre al classico "se non paghi ti rigo la macchina" con conseguente danno al veicolo, può avere anche conseguenze più gravi. Come capitato alla signora in studio, che è stata costretta a chiudersi dentro l'auto ed ha avuto un malore a causa delle veementi minacce dell'abusivo.
- Questi parcheggiatori, italiani o stranieri che siano, fanno parte di un racket organizzato ed hanno le proprie zone di competenza. "Io sono nove anni che lavoro qui con mio suocero" esclama uno di loro, come fosse una normale attività, una tradizione di famiglia da rispettare…
- Il problema è di carattere nazionale, da Nord a Sud. In una zona di Torino, l'inviata afferma che "i vigili non ci sono, la zona è totalmente sotto il controllo degli abusivi".
- I cittadini sono costretti a pagare due volte: oltre alla sosta tariffata devono versare anche il "pizzo" agli abusivi. La sosta tariffata dovrebbe garantire un servizio comodo e sicuro al cittadino, ed è giusto pagare per questo. Ma pagare due volte è una beffa, un'anomalia che si traduce in una insulsa sovrattassa. E l'attività abusiva assume così i tratti di un business molto redditizio…
- La mancanza di una normativa strutturata e di provvedimenti certi permette a questa attività di continuare indisturbata. "Sto qua da dieci anni, i vigili ci fanno il verbale ma noi non paghiamo nessuno perché non abbiamo niente" afferma un parcheggiatore abusivo di Bari. "Abbiamo le mani legate, possiamo fare ben poco" afferma un vigile, sempre di Bari.
Un fenomeno così delineato (e così gravoso per i cittadini) avrebbe bisogno di una adeguata risposta giudiziaria. Purtroppo la legge italiana ora come ora non è sufficiente a condannare l'attività di questi soggetti, attività che viene punita solamente con una sanzione amministrativa (da 765 a 3076 euro). Gli abusivi, ovviamente, spesso risultano nullatenenti, non pagano alcunché e la volta dopo si ripresentano sul luogo di "lavoro", certi che nessuna sanzione li potrà fermare. Il presidente dell'ANCI intervenuto nello studio di Rai Tre ha dichiarato di aver proposto una modifica del decreto Sicurezza al Ministro degli Interni per trasformare il parcheggio abusivo da sanzione amministrativa a reato penale. Il decreto finale, afferma il presidente ANCI, permette il Daspo, ovvero l'allontanamento provvisorio dei soggetti abusivi da parte delle forze dell'ordine e della Questura. Ma il Daspo è una misura che purtroppo non avrà l'effetto desiderato, sempre che questo venga applicato e che gli abusivi vengano colti sul fatto.
Un chiaro esempio è l'ennesimo caso di Genova accaduto qualche giorno fa. La zona è sempre la stessa, quella del Porto Antico. Il solito parcheggiatore abusivo senegalese viene finalmente colto in flagranza di reato: stava minacciando un turista torinese, intimandolo di sborsare 5 euro per non ritrovarsi la macchina rigata. Ebbene, arrestato e giudicato in un processo per direttissima, poche ore dopo viene lasciato libero dal giudice. Ora, probabilmente, sarà già tornato al suo solito posto, a chiedere il pizzo ai poveri turisti. C'è qualcosa che non va, è palese. È una partita impari, nebulosa, in cui vincono i criminali e perdono gli onesti. Ma soprattutto perde lo Stato, perde la Giustizia, perde la Politica.