Non vogliamo generalizzare. La nostra è una piccola provocazione contro l'immobilismo che spesso caratterizza il nostro paese. Perché rinnovare i vecchi parcheggi, o costruirne di nuovi, sono entrambe due leve potenziali verso il progresso: in termini di economia, di occupazione, di bonificazione urbana, di gestione dello spazio, di miglioramento della viabilità.
Un anno fa avevamo intervistato Antonio Arienti (Trevi S.p.A.) in merito al dietrofront del Comune di Parma sulla costruzione di un innovativo parcheggio interrato automatizzato. Arienti aveva così commentato: «Anche in altri paesi (non solo europei) la costruzione di parcheggi è soggetta a forti attenzioni e viene sottoposta a dibattiti allargati. Quello che trovo differente è che, aldilà delle discussioni, comunque i parcheggi sono richiesti da tutte le categorie: commercianti, residenti, opinione pubblica. Le critiche e i dibattiti vengono fatti per definire la soluzione migliore, il progetto più idoneo, con l’obiettivo finale di costruire. In Italia non si può dire la stessa cosa.»
Tra la situazione italiana e quella estera è impossibile non notare una certa differenza di metodologia. Per quanto riguarda i casi di parcheggi mai nati in Italia avevamo già fatto una esaustiva indagine circa un anno fa: tantissimi gli esempi di cantieri iniziati – a fronte di un progetto confermato da tutte le parti in causa – e abbandonati per le cause più diverse, col fine ultimo di abbattere ogni speranza di rinnovare il parco-parcheggi sul nostro territorio. Riportiamo ora due esempi stranieri apparsi sulla rivista Parking Trend, rivista di settore pubblicata dall'European Parking Association.
A Norwich (Inghilterra) è stato costruito un parcheggio multipiano col fine di rigenerare un'intera area urbana. La Mountergate Area, nelle immediate vicinanze del centro, era una zona occupata prevalentemente da edifici abbandonati. Il Norwich City Council ha deciso di bonificare l'area. Come? Prima demolendo le costruzioni esistenti, poi costruendone di nuove partendo proprio dal parcheggio. Affidati i lavori alla società tedesca Huber, la costruzione è partita nell'estate 2015 ed è terminata nove mesi dopo (25 maggio 2016). Il nuovo parcheggio, oltre a smorzare il traffico da/verso il centro città, farà da apripista per la nascita di altri edifici (residenti e uffici). Innovazione e design caratterizzano il multipiano, e di conseguenza anche l'aspetto dell'area circostante: i cinque piani dell'edifico (595 posti auto) sono illuminati a LED e rivestiti da una serie di pannelli in acciaio che di notte lasciano intravedere la luce dall'esterno; sono poi presenti stazioni di ricarica elettrica, telecamere a circuito chiuso, due ascensori e alcuni uffici. Infine il palazzo è sormontato da 530 m² di pannelli solari.
A Weiden (Germania) è stato rinnovato un parcheggio sotterraneo costruito nel 1987. Le condizioni della struttura si stavano deteriorando e negli ultimi anni metà dei 400 posti auto non erano più utilizzabili. Allora si è deciso di procedere con la ristrutturazione: è stato demolito e ricostruito il soffitto del secondo piano più basso (deteriorato dall'acqua e dall'umidità). Oltre a questo, è stata rinnovata la disposizione dei posti auto seguendo la cosiddetta customer friendliness: la maggior parte degli stalli è stata allargata a 2,50 metri, altri stalli sono stati portati anche a 2,80 m e 3,00 m, mentre i posti auto per i disabili sono stati allargati fino a 3,50 m. I lavori (iniziati il 27 aprile 2015) sono terminati a novembre dello stesso anno, in tempo per il periodo natalizio (e il flusso di clienti che questo comporta).
Ripetiamo, non vogliamo generalizzare. Ma questi sono buoni esempi di valorizzazione urbana e di scelte funzionali alla comunità. Esempi di come un parcheggio efficiente possa essere un valore aggiunto per tutti. Vogliamo esempi come questi anche in Italia. E ne vogliamo numerosi. Perché il nostro è un paese bellissimo, ma dobbiamo progredire nel gestirlo, conservarlo e innovarlo al meglio.