Quando si pensa al massimo disagio che provoca la ricerca disperata di un parcheggio, ciಠche appare più irritante è la perdita di tempo che questa stressante operazione comporta. Ma, a ben rifletterci, la difficoltà  a parcheggiare implica altre e non meno fastidiose conseguenze, che a pensarci fanno venire i nervi a fior di pelle. Tanto per cominciare, un notevole congestionamento della circolazione; quindi un incremento dell’inquinamento urbano, quanto mai inopportuno considerando i livelli di PM 10 che fanno della maggior parte delle città  vere e proprie camere a gas.

Ma non è finita qui. Chi è costretto a parcheggiare l’auto lontano dalla propria destinazione rischia di ritrovarsela vandalizzata, o rimossa dal carro attrezzi, o “adornata” di una simpatica multa. Se poi la lontananza del parcheggio costringe a lunghe passeggiate notturne, ecco che anche la sicurezza personale è minacciata. Ultimo, non trascurabile dettaglio: abbiamo del tutto perso l’abitudine a immaginare la nostra città  sgombra da auto parcheggiate in prima, quando non in seconda o in terza fila. Cosa che ce le fa sembrare delle specie di Eden d’asfalto nel mese d’agosto, quando buona parte delle auto sparisce. Triste, vero?

Forse sarebbe l’ora di riappropriarci delle nostre città , di vivere con più libertà  e serenità  lo spazio urbano, di dedicare il nostro tempo a occupazioni più piacevoli della ricerca di un posto auto. E, benchè non vogliamo identificarli con la panacea di tutti i mali, un uso maggiore e intelligente dei parcheggi automatizzati e meccanizzati potrebbe fortemente contribuire a rendere più vivibili le nostre metropoli.

Lo sa bene l’architetto milanese Gianfranco Grecchi, che da anni si adopera per promuovere una vera e propria cultura del parcheggio automatizzato e meccanizzato, e che siamo lieti di ospitare in questo approfondimento a puntate in cui, con grande chiarezza, ci spiega cosa siano questi tipi di parcheggio, ponendone in evidenza i vantaggi, sfatando vecchi tabù (non è vero che non funzionano, nè che sono costosi: leggere per credere!) e addirittura confrontandoli esplicitamente con i parcheggi a rampe. Vi assicuriamo che questo articolo sarà  interessante e che, a tratti, non mancherà  di sorprendervi. Buona lettura!

PARCHEGGI MECCANIZZATI ED AUTOMATIZZATI

Parcheggiare sotto casa diventa ogni giorno più difficile, particolarmente nei centri storici. Infatti la mancanza di spazi utili per la sosta costringe spesso ad interminabili giri, per trovare poi ì un posto, ma lontano dalla propria abitazione e fuori da ogni possibilità  di controllo, con i rischi che tutti conosciamo: danneggiamenti, furti, rimozione o multe per divieto di sosta o per lavaggio strade.

Per poter arrivare a disporre di un posto auto, a parte l’acquisto o l’affitto di posti esistenti, le soluzioni possibili sono due: realizzare un parcheggio privato nell’interno del proprio palazzo, oppure associarsi in cooperative, costituite da proprietari, residenti, operatori economici e chiedere al Comune la concessione per l’utilizzo di aree di suolo pubblico nella zona.

La legge 122 del marzo 1989, meglio conosciuta come legge Tognoli, aveva aperto un primo spiraglio nella direzione della ricerca di una soluzione al problema parcheggi, cercando di facilitare i proprietari di immobili nel “realizzare nel sottosuolo degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità  immobiliari e consentendo ai Comuni di prevedere nell’ambito del programma urbano dei parcheggi la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati, su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse …. ” (art. 9 commi 1 e 4). Nonostante queste prospettive, che peraltro hanno avuto un’origine discussa e sofferta, la costruzione dei parcheggi è andata a rilento sia sul fronte delle realizzazioni in ambito privato sia di quelle su suolo pubblico.


Questo articolo intende fornire in particolare una panoramica sugli aspetti progettuali e realizzativi dei parcheggi meccanizzati ed automatizzati, proprio per la capacità  di questi sistemi di rispondere alle esigenze delle situazioni tipiche dei cortili delle nostre città  e nel medesimo tempo proporre ed illustrare i vantaggi di questi sistemi automatizzati anche per interventi su suolo pubblico attraverso l’istituzione di Cooperative di residenti con questo tipo di obbiettivo specifico: anche in questo caso perಠle difficoltà  non mancano e riguardano le eventuali preesistenze archeologiche, l’abbattimento di alberi spesso pregiati, la presenza di sottoservizi, spesso ingombranti, da spostare, l’opposizione di una parte di residenti della zona, ecc. Tuttavia, data la minor volumetria necessaria agli automatizzati per realizzare lo stesso numero di posti auto, alcune di queste difficoltà  sono più facilmente superabili.

I parcheggi automatizzati possono essere realizzati anche in spazi molto piccoli (in alcuni casi basta avere a disposizione, per quelli privati nei cortili, una superficie di almeno 8 metri per 8) e, sviluppandosi in profondità  secondo le necessità  e la realtà  del sottosuolo, consentono di ottenere un numero di posti auto sufficiente a soddisfare le esigenze dei condomini, offrendo ai proprietari la possibilità  di avere letteralmente la propria auto sotto casa.

Si tratta, infatti, di strutture modulari e flessibili che possono essere adattate alle specifiche esigenze fino a realizzare la giusta soluzione e la cui qualità  ha ormai raggiunto livelli soddisfacenti, anche in seguito all’entrata sul mercato di importanti operatori industriali.

In pratica, sono sistemi di movimentazione e di stoccaggio derivati dai magazzini meccanici automatizzati di cui ormai è diffusa una vasta esperienza e all’utente è richiesta solo l’operazione di deposito della vettura in appositi locali e il prelievo nel caso in cui debba essere utilizzata.

Parlando di interventi nei cortili delle abitazioni private, sono molte le motivazioni che possono indurre i proprietari di immobili a prendere in considerazione l’opportunità  di realizzare un parcheggio meccanizzato o automatizzato. Alcune di queste sono di tipo quantitativo e trovano la loro fondatezza nei valori di mercato e negli atteggiamenti del mercato immobiliare e assicurativo, altre sono di tipo qualitativo, altre infine sono di tipo indiretto.

Tra le ragioni di tipo quantitativo, si possono annoverare:

  • la rivalutazione dell’immobile in caso di vendita o di locazione.

Operatori immobiliari milanesi indicano nel 10-15% ed anche più (a secondo della zona) l’incremento del valore di vendita al metro quadro di unità  immobiliari dotate di posto auto rispetto ad altre, nello stesso quartiere, non munite di tale “accessorio”, indipendentemente dal valore commerciale del posto auto stesso;

  • il conferimento all’unità  immobiliare di una maggiore vendibilità 

Sempre da indicazioni di operatori immobiliari, uno dei primi requisiti richiesti dagli acquirenti o dagli affittuari di appartamenti è la disponibilità  di uno o più posti dove ricoverare la propria autovettura. Vengono di fatto preferite le unità  immobiliari dotate di posto auto;

  • la differenza tra il costo di realizzazione ed i valori di mercato del posto auto

Detti valori, confrontati con il costo complessivo di realizzazione di un posto auto in un sistema automatizzato, consentono di affermare che esiste un saldo positivo “netto” nelle operazioni di realizzazione di posti auto, non solo nelle aree centrali, ma anche in quelle semicentrali e periferiche. àˆ interessante notare che le variazioni dei prezzi negli anni considerati sono notevolmente diverse da città  a città . Inoltre la possibilità  di dare in locazione, anche a rotazione giornaliera il proprio posto auto quando lo si lascia libero, consente, in città  come Milano, di avere un rendimento in linea con quelli degli investimenti immobiliari;

  • la salvaguardia del valore investito nell’automobile da furti, incidenti e atti di vandalismo.

Secondo i dati forniti dalla Questura alcuni anni fa, attualmente non aggiornati, ma sicuramente molto aumentati, nella città  di Milano venivano rubate mediamente ogni giorno 84 automobili e 70 venivano danneggiate. Questo comporta una probabilità  molto elevata di subire il furto o il danneggiamento della propria autovettura, con danni economici e disagi conseguenti.

Tra le motivazioni di tipo qualitativo, si possono citare:

  • la difficoltà  di parcheggiare vicino a casa

Questa motivazione, che potremmo definire come la ricerca di una “comodità “, puಠrisultare più o meno sentita in funzione dell’utilizzo dell’ auto stessa e della zona di residenza (presenza di uffici, Fiera, scuole, locali pubblici, periodicità  del lavaggio strade, ecc.)

  • la sicurezza per le persone, soprattutto nelle ore serali.

Oltre alla perdita di tempo, quotidiana o no, alla ricerca del posto dove lasciare la propria vettura, viene particolarmente sentito il problema della sicurezza personale nel percorso tra l’area di sosta della vettura e la propria abitazione, specialmente quando si parcheggia l’auto in ore notturne e in strade poco frequentate.

Tra le motivazioni di tipo indiretto si possono annoverare quelle già  citate nella premessa e cioè:

  • la riduzione dell’inquinamento atmosferico
  • la riduzione dell’inquinamento visivo
  • la riduzione dell’inquinamento acustico
  • il miglioramento della circolazione stradale

Dato il valore economico e ambientale assunto nel tempo, in particolare nell’ultimo decennio, dal bene “posto auto”, sono state investite notevoli energie nella ricerca di soluzioni al problema del parcheggio e al soddisfacimento delle esigenze di una domanda, che – è da sottolineare – non sono solamente di carattere economico.


Tra le risposte fornite, quella costituita dai parcheggi automatizzati è sicuramente interessante.

Le prime realizzazioni significative di parcheggi meccanizzati risalgono agli anni ‘ 60 e da allora si è cominciato a parlare di “parcheggi meccanizzati o automatizzati” anche se la tecnologia dell’epoca lasciava a desiderare: molti impianti infatti sono ormai in rifacimento oltretutto anche per adeguarli alle dimensioni ed ai pesi delle nuove auto.

Ai progettisti, la loro esistenza è ormai nota; perà², spesso, non sono sufficientemente conosciuti i notevoli sviluppi tecnologici che hanno contraddistinto questi ultimi anni, nè gli importanti “operatori industriali”, entrati nel settore con prodotti di buona qualità  e neppure i vantaggi economici connessi con l’adozione di questi impianti; circostanze queste che rendono oggi il parcheggio automatizzato un prodotto in grado di rispondere a molteplici e specifiche esigenze nella realizzazione di posti auto, anche se permangono ancora riserve sulla loro funzionalità  ed utilizzo da parte dell’utente medio, in genere poco informato.

Arch. GIANFRANCO GRECCHI
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