Del crollo delle vendite che sta coinvolgendo i box ci siamo occupati di recente: ricordate? La crisi che erode la liquidità dei cittadini tagliando le gambe a qualsiasi possibilità di investimento unita a una diminuzione dell’uso dell’auto, anche questa largamente motivata dal caro-benzina sta facendo precipitare le quotazioni dei garage, siano essi in vendita o in affitto.
Questo nuovo stato di cose, che si spera non eterno ma che si sta protraendo ormai da lungo tempo dovrebbe indurre a un radicale ripensamento dei progetti dei parcheggi nei centri urbani; che, in un momento come questo, dovrebbero essere concepiti puntando su ritorni a lungo ‘ medio termine piuttosto che sull’obiettivo di avere riscontri economici immediati (missione impossibile, in questo momento). L’ovvia conseguenza: privilegiare i parcheggi a rotazione rispetto ai box. O, quantomeno, calibrarne attentamente la proporzione, pena un’esuberanza di questi ultimi che, soprattutto in questo momento, non assicura cospicui ritorni economici a fronte di un’insufficienza di parcheggi che, invece, possono portare giovamenti meno immediati ma certamente più proficui alla vivibilità e all’appeal delle città .
Un’ adeguata presenza di parcheggi a rotazione, infatti, favorisce innanzitutto le attività commerciali. Più in concreto, per chi gestisce un negozio, una palestra, un ristorante, un cinema o un teatro è importante poter contare sulla presenza di questi spazi, che incentivano la potenziale clientela a frequentarli. Non solo: un comune che abbia un numero sufficiente di parcheggi a rotazione situati nelle vicinanze di aree di interesse appare appetibile per visitatori che arrivano da fuori, e che sanno di potervisi recare senza doversi porre l’annoso e disarmante problema di dove lasciare l’auto. Tanto più che la difficoltà a vendere box in questo momento, e comunque il crollo dei prezzi fanno ì che non vi si possa contare per sperare in un ritorno immediato degl’investimenti compiuti.
Non ci si puಠdunque stupire della polemica nei confronti della giunta comunale che sta imperversando nella cittadina di Alassio (Sv). Il gruppo Progetto Alassio sta infatti vivamente protestando per la mancata costruzione di parcheggi a rotazione e, contestualmente, per il riavvio del progetto di parcheggi pluriplano nelle zone di Piazza Stalla e dell’Hanbury Tennis.
Il gruppo, peraltro, attacca il sindaco Canepa ponendo impietosamente l’accento, nella persona dell’esponente di minoranza Piera Olivieri, su un comportamento contraddittorio da parte della maggioranza in carica. Che, nel 2007, aveva decretato che l’interesse pubblico della città lo facessero i parcheggi a rotazione, e non i box privati.
Di qui una delibera, che aveva bloccato la realizzazione del parcheggio pluriplano con copertura Rio Castello (nei pressi dell’Hambury Tennis Club) in project financing proprio perchè contraria al pubblico interesse e, cosa non trascurabile, particolarmente onerosa per i cittadini utenti. Non dissimile il tono delle discussioni inerenti il progetto del parcheggio pluriplano di Piazza Stalla e non dissimile il tipo di struttura, in un certo senso gemella alla prima in termini di rapporti percentuali fra box privati e parcheggi a rotazione.
Il riavvio dei progetti è dunque, secondo il gruppo progetto Alassio, palesemente indicativo della mancanza di una chiara strategia di programmazione i cui effetti più immediati appaiono il depauperamento del territorio e la sovraccapacità di offerta di box sul mercato alassino che, come tanti altri, non è nè potrebbe essere, almeno in questo momento, ricettivo.