Expo 2015 è ormai entrata nel vivo, ma i conti in fatto di parcheggio non tornano: l’area espositiva è infatti stata circondata di mega parcheggi che ora però appaiono stranamente e sorprendentemente semi-deserti. Qualche esempio? Il parcheggio di Arese, a un mese dall’inizio della manifestazione, appare riempito mediamente di un misero 5-7 per cento, e la situazione non è migliore in quello di Roserio. Né va tanto meglio nelle altre aree di sosta, che, pur non versando in una situazione ugualmente desolata, non hanno mai registrato il tutto esaurito.
Si è giunti così a una situazione paradossale: il perché si sia verificata è probabilmente dovuto all’iniziale timore di avere a che fare con problemi di traffico nelle immediate adiacenze dei padiglioni fieristici. E in effetti chi ha visitato EXPO a pochi giorni dal suo debutto ha potuto verificare personalmente una generalizzata tendenza a dirottare le auto private verso i parcheggi più distanti ai padiglioni espositivi, parcheggi peraltro mal segnalati. Le conseguenze? Oltre al già citato e spinoso problema dei parcheggi deserti, un grande congestionamento del servizio di trasporto su navetta e, aggiungeremmo, una magra figura con i visitatori stranieri, disorientati e male indirizzati.
Fortunatamente le autorità responsabili della gestione della fiera hanno preso atto del problema, e ora stanno cercando di prendere provvedimenti. Ciò che fa un po’ sorridere è che, soprattutto in seguito alla recente decisione di prolungare l’orario di apertura della kermesse fino a mezzanotte, gli organizzatori di EXPO stanno, e nemmeno velatamente, invitando i visitatori a …usare l’auto. Non solo: per riempire i parcheggi desolatamente vuoti si sta anche pensando di dare un ritocchino (naturalmente al ribasso) alle tariffe, che si aggirano sui 12 euro al giorno. Un’iniziativa non proprio semplicissima da mettere in atto, che tuttavia si basa sulla constatazione di quanto lo scarso uso dei parcheggi costituisca un grosso problema anche da un punto di vista economico. Il perché? È presto detto: Arriva, la società che gestisce i parcheggi per EXPO, dovrebbe, nei piani, rientrare del suo investimento nell’impresa proprio grazie ai proventi dei parcheggi: se tuttavia non si raggiungerà la cifra di 11 milioni di ricavi, EXPO potrebbe essere costretta a sborsare fino a 3 milioni di euro per sanare la lacuna.
Nell’attesa che questi problemi siano risolti, resta valida una regola che, per chi si muove con intelligenza, dovrebbe essere ormai consolidata: pianificando il viaggio per tempo in una struttura convenzionata MyParking si taglia decisamente la testa al toro, evitando ore di pellegrinaggio senza meta e spiacevoli sorprese per il portafogli: con un efficiente servizio di navetta che porta dritto al cuore di quello che, pur fra le inevitabili polemiche, è indiscutibilmente l’evento dell’anno.