Ormai è comprovato: il futuro del parcheggio, perlomeno negli Stati Uniti, si concentra nel palmo di una mano, e in particolare nell’uso, destinato a prendere sempre più piede, di smartphone e app sia per avere informazioni in tempo reale sulla disponibilità di posti auto, sia per pagare il parcheggio.
L’ennesima prova del fenomeno arriva da una ricerca condotta lo scorso anno dall’International Parking Institute intitolata Emerging Trend in Parking (le tendenze emergenti nel settore del parcheggio), fondata da un’indagine sui membri dell’associazione.
L’indagine evidenzia come nell’ambito di un’industria ‘ quella del parcheggio ‘ che negli Stati Uniti riveste un valore di 30 miliardi di dollari, la tendenza di maggiore rilievo sia rappresentata dal sempre più massiccio avvicinamento a tecnologie innovative che hanno lo scopo, da un lato, di migliorare il controllo accessi nei parcheggi, dall’altro di automatizzare il pagamento; una tendenza evidenziata dal 59% delle realtà interpellate, che si affianca a quella rappresentata dalla comunicazione in tempo reale dei costi del parcheggio e della disponibilità di post auto tramite smartphone.
I dispositivi mobili fanno la parte del leone anche per quel che concerne l’estensione delle opzioni di pagamento: appare sempre più massiccia, infatti, per esempio in città come Washington D.C., Pittsburgh, Houston e Miami, la domanda di sistemi di pagamento elettronico, che prevedano la possibilità di effettuarlo tramite smartphone.
In particolare il programma in uso a Washington D.C., considerato quello di maggior successo nel suo genere, conta ben 550.000 utenti, e raccoglie il 40% dei proventi provenienti dal parcheggio. Circa l’80% delle 7 milioni di transazioni effettuate si appoggia a smartphone, con opzioni di pagamento che includono carte di credito, uso di PayPal e una soluzione online basata su tecnologia mobile.
Non solo. A ulteriore conferma della tendenza, ecco un altro interessante dato proveniente dagli Stati Uniti, dove, fra il 2013 e il 2014, circa 25 milioni di dollari sono stati investiti in aziende attive nel settore del pagamento del parcheggio tramite dispositivi mobili, da Passport a Pango, da Quick Pay a Park Mobile.
Altri significativi investimenti sono stati compiuti da grandi multinazionali, come Xerox e 3M, fatto che conferma ancora una volta come l’importanza del parcheggio sia oggi più che mai riconosciuta.
Un riconoscimento che sancisce, finalmente, il ruolo da esso giocato all’interno della comunità e dello sviluppo economico, specie se declinato in una adeguata pianificazione e nell’ottica di rendere più sostenibile l’industria del trasporto.
Visti questi risultati la domanda che viene fatto di porsi riguarda la vecchia Europa; quasi sicuramente i dati che riguardano il nostro Continente, considerato nella sua globalità , non sono ancora paragonabili a quelli che provengono dal nuovo mondo; eppure anche qui il concetto di smart mobilty si sta, gradualmente, riempiendo di significato, anche se con risultati ben diversi da Paese a Paese. Quel che c’è da augurarsi è dunque, in primo luogo, che si giunga a una omogeneità nelle politiche di gestione della sosta, prima di diventare davvero competitivi – nella migliore accezione del termine – nei confronti degli USA, tenendo testa alle conquiste che vi sono state compiute e che appaiono destinate a mostrarsi sempre più solide.